T più settanta. Settantadue minuti di blackout. Se sei ancora viva, in questo momento stai rialzando le antenne dai loro schermi antiradiazioni, e stai parlando al microfono per dirmi che stai bene, che mi vuoi bene. Se sei ancora viva, il mio messaggio di quattro minuti fa sta per raggiungerti.Sei ancora viva, pulcina?Ancora quattro minuti per saperlo. 

Avevi puntato il dito sul monitor con l’espressione birichina di una bimba che ti ha appena combinato uno scherzetto.

- Due vele? - Non avevo potuto fare a meno di sobbalzare.

Lo schizzo che avevi preparato era un guazzabuglio inguardabile di linee di costruzione, di cavi e di tralicci, ma l’idea di massima era chiara, e geniale.

- Yep! - avevi gongolato della mia sorpresa. - Guarda.

Avevi trascinato il modello sullo schermo, cercando di farlo ruotare, col solo risultato di renderlo ancora meno comprensibile di prima. Mi avevi fissato, per accertarti che ti stessi seguendo.

Il tuo diagramma era illeggibile, ma non abbiamo mai avuto bisogno di schemi tecnici per capirci, io e te. Avevo allungato una mano verso il monitor per aiutarti a sbrogliare il disegno, e nel farlo ti avevo sfiorato le dita.

Tu non eri riuscita a trattenere uno scatto nervoso e le avevi ritirate d’istinto. Ti avevo guardata stupita, e avevi abbassato lo sguardo.

- Scusa - ci eravamo dette contemporaneamente.Era seguito un momento di silenzio imbarazzato.

- Giusto per sapere - avevo obiettato, riportando il discorso su qualcosa di meno personale - in che modo pensi di controllare quattro winch da sola? Ti fai crescere altre due mani?

- È per quello che ho bisogno di te, Lu. Fammi una delle tue magie. Trovami un sistema per controllarli, non importa come, anche se dovessi imparare a farlo coi piedi. Se c’è qualcuno al mondo che può riuscirci, quella sei tu.

Avevo scosso la testa, disgustata dal fatto di sentirmi lusingata.

- E quando pensi di imparare, in tre mesi? Nel sonno?

- Tu fammi la tua magia, Lu - mi avevi pregato - e io penso alla mia. È così che funzionano le squadre, vero? È così che abbiamo sempre vinto: assieme, giusto?

Assieme.