La semplicità è la ricetta alla base di Destiny. Come migliaia di altre mattine, il protagonista – aria da impiegato un po’ solo – si prepara per andare a lavoro. Ma sul marciapiedi ad attenderlo c’è il suo destino, che sembra già essere scritto. O forse no, perché il fato lascia spazio a un'opportunità, uno squarcio nel continuum spazio-temporale dove l'uomo medio si getta a capofitto per tentare di salvare se stesso.
Il tutto in cinque minuti di animazione. Si parte piano, poi il ritmo sale man mano che si avvicina la fine, della vita e della scena, che in questo caso coincidono, o almeno così sembra. E il tempo è tutto in questo corto che proviene dalla scuola di animazione Bellecour (Lione), come dimostrano gli orologi, i quali scandiscono i ritmi e occupano la scena, forse quasi quanto il protagonista stesso.
Al di là di ciò, Destiny è un corto ben disegnato con colori carichi e tanta luce. Ricorda, dal punto di vista tematico, una commedia come Ricomincio da capo con l'acchiappafantasmi Bill Murray, dove il protagonista rivive ogni giorno lo stesso giorno (con la differenza che in questo caso i "fantasmi" ci sono davvero, come vedrete...) oppure – per risalire ancor più indietro – Destino Cieco di Krzysztof Kieslowski, dove il protagonista va incontro a destini diversi a seconda della catena di cause ed effetti scatenate da un incidente fortuito. Qui è tutto più semplice e lineare, come richiedono i tempi del corto, ma il risultato è comunque di buon livello.
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