L'intricata matassa attorno a marchio Terminator sembra proprio non volersi sbrogliare. Al seguito della bancarotta dichiarata nel 2009 dalla Halcyon, titolare dei diritti e per molti "colpevole" di aver partorito Terminator: Salvation, si è scatenata una battaglia legale al termine della quale i diritti sono passati in mano alla Annapurna Pictures della produttrice americana Megan Ellison, figlia del ben più noto Larry, fondatore della Oracle.
Ma si tratta solo dell'ultimo capitolo in una vicenda lunga tre anni, dove sono circolate almeno due sceneggiature. La prima era quella che faceva capo a McG, regista del quarto e per il momento ultimo capitolo, che prevedeva un'ambientazione londinese e un ritorno in scena di Sarah Connor. Skynet avrebbe mandato indietro nel tempo l'artiglieria pesante, basta con i robottini in solitaria, e sarebbe stata guerra aperta. Ovviamente nel menù figurava lo stesso John Connor, che a quel punto avrebbe dovuto contrastare un esercito futuristico con uomini e mezzi del tempo.
Invece l'hegdefund Pacificor, per un periodo titolare dei diritti dopo l'uscita di scena della Halcyon, aveva fatto scrivere una sceneggiatura da Bill Wisher (Terminator e Terminator 2: Il giorno del giudizio). Non una brutta idea, vista l’esperienza del soggetto, ma non è chiaro che fine abbia fatto quella sceneggiatura e se verrà adottata dalla Annapurna.
Per la verità non è più nemmeno sicura la presenza dietro alla macchina da presa di Justin Lin, regista di Fast & Furious (2009) e di Fast Five (2011), che giustamente – vista la lunga attesa – ha pensato di tornare all’ovile (d'oro) con Fast & Furious 6. Sembra invece confermato il ritorno in scena di Arnold Schwarzenegger.
Infine io9, sito specializzato, cita una fonte vicina alla produzione che getta ulteriore luce sulla vicenda, in particolare sulla sceneggiatura. Si tratta di indiscrezioni. Pare tuttavia che fosse in lavorazione un'altra sceneggiatura la cui storia ruotava attorno all'invio di un nuovo T-800...ma in una dimensione alternativa dove Kyle Reese e Sarah Connor sarebbero sopravvissuti entrambi.
Dunque una sorta di sequel o reboot del primo film, come definirlo? Una sceneggiatura con variante non certo di secondo piano e con ipotetico ritorno in scena per Linda Hamilton e Michael Biehn (da anziani?) che però non ha convinto la produzione. E questo sarebbe anche il motivo per cui Lin ha levato le tende, almeno per ora. Di sicuro non c’è ancora una data di uscita ufficiale e nemmeno la vedremo a breve, se il quadro è questo. E intanto il tempo scorre: nel 2018 i diritti torneranno a casa, da James Cameron, il quale – essendosi domiciliato a vita sul pianeta Pandora (almeno a sentire lui) – potrebbe non essere poi tanto interessato a portare avanti un storia parzialmente azzoppata dai suoi ultimi due capitoli. E forse non è nemmeno una brutta notizia.
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