Se siete a Torino il 27 ottobre, non perdetevi l’inaugurazione della mostra Sessant’anni di Urania presso lo Spazio Mu.Fant in via Luini 195. Si inizia alle 16 e ci sarà Giuseppe Lippi, curatore della collana mondadoriana da oltre vent’anni. L’anno dedicato alla fantascienza italiana dal Mu.Fant – il Museo del Fantastico e della Fantascienza di Torino, nato da un’idea dei due curatori Silvia Casolari e Davide Monopoli e dalla stabile collaborazione con ITER, Città di Torino – si conclude così con una mostra celebrativa dei "primi" sessant'anni della più importante collana di fantascienza italiana.

Un trait d'union ideale fra la mostra appena conclusa Gli Antenati della Fantascienza Italiana, che ha evidenziato come anche in Italia fosse presente, prima del 1952, una ricca produzione di letteratura avveniristica e di anticipazione – e l'approdo ufficiale della fantascienza in Italia, della quale la collana Mondadori è stata protagonista. Il 10 ottobre del 1952 approdava nelle edicole italiane il primo numero di I Romanzi di Urania, a cura di Giorgio Monicelli. Sembra che sia stato lo stesso Monicelli a inventare il neologismo "fanta-scienza", dal quale è derivato l'aggettivo "fantascientifico".

La mostra, visitabile fino a marzo 2013, si presenta come un viaggio a ritroso nel tempo, un'immersione nell'archeologia del fantastico, in cui sarà possibile riscoprire i molti numeri della collana in un percorso espositivo inusuale, con proiezioni, conferenze, ospiti e performance teatrali. Riccardo Valla, critico letterario ed esperto di fantascienza, ne ha curato l’esposizione bibliografica che, assieme a una ricca carrellata dei primi Urania e Urania Rivista, si sofferma su una molteplicità di aspetti. Innanzitutto sul rapporto della collana con gli autori cosiddetti mainstream: come il Bulgakov di Terrore nel Kolkhoz (noto come Le uova fatali), comparso nel n. 379; come il Kafka delle Metamorfosi, pubblicate sotto la curatela di Fruttero e Lucentini; oppure James Graham Ballard che, fra gli altri, vide pubblicare il suo capolavoro Condominium nel 1975 sul n. 707.

Si passano poi in rassegna gli autori italiani che, dopo l'istituzione del Premio Urania nel 1989 (subito prima del passaggio di consegne tra Gianni Montanari e Giuseppe Lippi), hanno visto aprirsi una strada percorribile alla fantascienza nostrana. Una sezione espositiva è inoltre dedicata al mondo delle riviste di fantascienza comparse poco dopo l’esordio di Urania, come I Romanzi del Cosmo della Ponzoni (1957), la collana Galassia di La Tribuna del 1961, la rivista Nova SF* della Libra del 1967 e altre ancora.

La sezione cinema, curata da Paolo Bertetti (docente di Semiotica degli Audiovisivi, Università di Siena), approfondisce invece il nesso tra Urania e il cinema, soffermandosi sui romanzi dai quali sono state tratte pellicole cinematografiche e, viceversa, le novelizations, ossia gli adattamenti letterari di film. Uno fra tutti il celebre L'uomo che cadde sulla Terra (The Man Who Fell to Earth) di Walter Tevis pubblicato in Italia per la prima volta su Urania n°357 dell'8 novembre 1964 e adattato in pellicola da Nicolas Roeg con la celebre interpretazione di David Bowie.

Una sezione segue le variazioni grafiche delle copertine nel corso degli anni per arrivare all'ultimo cambiamento grafico: il numero 1587, ovvero lo speciale dei sessant’anni, in cui si pubblica L'ultimo teorema, scritto a quattro mani da Arthur C. Clarke e Frederik Pohl, segna un ritorno all'impostazione rimasta più a lungo legata alla rivista, quella degli anni di Fruttero e Lucentini.

Non poteva mancare un approfondimento dedicato a Carlo Fruttero, torinese doc, che fu curatore della collana per venticinque anni insieme a Franco Lucentini. Piero Gondolo della Riva, specialista verniano e consolidato collaboratore del Mu.Fant, cugino di Fruttero, curerà un intervento dal titolo Ricordo di Carlo Fruttero con fatti e curiosità ignote al grande pubblico. La giornata inaugurale prevede anche un momento di spettacolo e intrattenimento: la compagnia Eidos Teatro propone una performance tratta da un racconto di Antonino Fazio, scrittore di fantascienza e membro del comitato scientifico del museo.

Inoltre il Mu.Fant, in collaborazione con diverse circoscrizioni cittadine e con il settore Politiche Giovanili del Comune, darà avvio al progetto "C’era una volta il domani", un insieme di percorsi indirizzati alle medie inferiori e superiori. Gli studenti saranno impegnati nei mesi invernali nella produzione di cortometraggi tratti da racconti pubblicati su Urania. Il tema è "Quale futuro ci aspetta?".

Il programma

ore 16,00: apertura

ore 16,30: visita guidata alla mostra con Giuseppe Lippi e Riccardo Valla

ore 17,00: presentazione progetto scuole a cura di Silvia Casolari e Davide Monopoli alla presenza degli studenti che partecipano all'iniziativa

ore 17,15: Cosa vuol dire fare di Urania il proprio lavoro!

Intervento di Giuseppe Lippi sulle origini di Urania e sul primo, fondamentale rinnovamento all'epoca di Fruttero e Lucentini

ore 17,45: Ricordo di Carlo Fruttero, intervento a cura di Piero Gondolo della Riva

ore 18,00: performance teatrale

La Compagnia Eidos Teatro presenta Scene da CyClone di Antonino Fazio, regia di Alan Mauro Vai con Vittoria Badarcco, Lucio Celaia, Beatrice Zambetti e Alan Mauro Vai. Interviene l’autore.

ore 18,30: proiezione corti scuole superiori e apertura del progetto C’era una volta il futuro

Per ulteriori informazioni: associazioneimmagina@gmail.com