Se nell'arco della tua carriera hai venduto oltre 70 milioni di copie dei tuoi libri in giro per il mondo, puoi considerarti a buon diritto una piccola multinazionale. È più o meno quello che deve aver pensato Sir Terry Pratchett. L'inglese non ha certo bisogno di presentazioni: deve la sua fama al lunghissimo ciclo di romanzi fantasy ambientati nel Mondo Disco, ma – fra i tanti altri riconoscimenti (fra cui otto lauree honoris causa) – è riuscito a vincere anche un British Science Fiction Award. Senza dimenticare le interessanti incursioni al di fuori dell’universo fittizio da lui messo in piedi in quasi trent’anni di scrittura, come per esempio il divertente ed erudito Buon Apocalisse a tutti!, scritto a quattro mani con Neil Gaiman e pubblicato nel 1990, o anche Nation, ambientato in un 1860 alternativo (e pubblicato nel 2008).
Tutto questo immenso patrimonio verrà ora gestito da Narrativia, nuova casa di produzione multimediale nata con il "solo" compito di valorizzare il brand Pratchett su tutti i media: televisione, cinema, media digitali, merchandising. Gli uffici sono nel quartiere di Soho, a Londra, e nello staff figura anche Rhianna Pratchett, figlia del grande autore. La quale, in una delle sue prime dichiarazioni, ha fatto sapere che intende rivitalizzare il vecchio progetto di trasformare proprio Buon Apocalisse a tutti! in un film (per il piccolo schermo, anziché per il cinema, come era nelle intenzioni originarie).
Nel 2002 infatti il romanzo doveva essere portato sul grande schermo niente meno che da Terry Gilliam, che aveva già pronto uno script e invece si trovò ad attendere anni e anni senza che nulla si concretizzasse, soprattutto per assenza di fondi. Ma non finisce qui: Narrativia dev’essere pronta a lanciare un moltitudine di altri progetti multimediale perché – come si legge nelle dichiarazioni e nel progetto – sta già lavorando con sceneggiatori e partner di produzione per "diversificare e portare i libri su nuovi formati che apriranno a nuovi pubblici".
Lo stesso Pratchett sembra piuttosto entusiasta dell’idea: "Si tratta di un'evoluzione tanto naturale quanto eccitante per me e i miei lavori e non vedo l’ora di lavorare con la squadra per sviluppare le storie in aree che non siano quelle tradizionali dell’editoria su carta o anche elettronica e – ovviamente – per arrivare al varo al varo del mio primo progetto sul Grande Schermo". Niente male per una persona che è da tempo afflitta dal morbo di Alzheimer e che nel 2011 aveva avviato le pratiche per il suicidio assistito in Svizzera, e a cui non si può invece che augurare ancora tanti successi. E senza dubbio sentiremo parlare presto e molto di Pratchett.
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