Fahrenheit 451 con i suoi "pompieri" che anziché spegnere gli incendi li appiccavano è diventato un po' un'icona nel ventesimo secolo della repressione culturale. L'immagine esecrabile del rogo dei libri, dal nazismo al fondamentalismo religioso, è simbolo di dittatura e totalitarismo, anche se Ray Bradbury aveva dichiarato in seguito di non avere nessun obiettivo politico quando scriveva il romanzo, ma di pensare solo alla preservazione dei libri in quanto tali, da buon bibliofilo.
Di questi argomenti si parla oggi alle 17 in un convegno all'Università Cattolica a Milano, in via Nirone 15, aula NL 110. Insieme al moderatore Stefano Salis del Sole 24ore ci saranno Giuseppe Lippi, curatore di Urania, Oliviero Diliberto dell'Università di Roma La Sapienza e Andrea Kerbaker della Cattolica.
L'entrata è libera fino a esaurimento posi.
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