Ron Moore è conosciuto come il creatore del celebrato reboot di Battlestar Galactica, ma il suo apprendistato affonda le radici nei tempi un cui era uno degli sceneggiatori di Star Trek: The Next Generation.
Intervistato da Wired per il 25° anniversario della serie, ha espresso la sua opinione su cosa andrebbe fatto per riportare Star Trek in televisione dopo il successo del film di JJ Abrams: "Quello che la gente deve capire è che i film su Star Trek sono una specie diversa e questo vale tanto per la saga cinematografica precedente quanto per quella di Abrams. Per loro natura i film sono orientati all'azione, con battaglie spaziali, pericolosissimi cattivi, molte corse e salti. Nei film è il destino dell'intero universo a essere messo a rischio".
Ma una serie tv è tutto un altro mondo: "La linfa vitale delle serie erano i racconti morali e l'analisi sociologica, è fantascienza che offre una prospettiva sulla cultura e la società. I film non potranno mai fare quello che i telefilm sono in grado di realizzare, come dividere in due parti Picard in un teletrasporto e poi parlare filosoficamente della natura dell'umanità, di quale parte della nostra forza arrivi dal male e quale dal bene".
Per Moore, i film non possono raggiungere questi risultati: "Next Generation parla di dubbi morali, di come si evolve le società e di come vengano influenzate in modo diverso tra loro. Nessuno di questi temi può mai essere toccato da un film". Secondo l'autore, bisogna tornare alle basi: "Per creare uno Star Trek che sia familiare al pubblico serve una serie tv, io sono certo che avrebbe successo in quel formato".
Non che sia semplice: "Devi passare molto tempo a discutere della sua forma e struttura, a come aggiornarla per il pubblico odierno. Devi tornare a Per arrivare laggiù, dove nessuno è mai giunto prima, con le astronavi, l'equipaggio e la loro missione. Queste sono parti integranti della saga". E per fare questo bisogna allargare gli orizzonti narrativi: "Devi affrontare grandi idee, più ambiziose del solo inseguire il cattivo di turno, questa non era una cosa in cui la serie fosse molto brava. Certo, puoi trovarci grandi combattimenti spaziali, ma la serie era molto di più di questo". E conclude dicendo: "Se provi a dare quel tono a Star Trek ogni settimana, vai incontro al fallimento".
Siete daccordo con lui? E Moore potrebbe essere il più indicato per riportare in auge Star Trek in televisione?
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