- Ho scoperto di non essere sterile. Mr. Cuffia agitava la testa su e giù a intervalli regolari, come uno che la sapeva lunga. - Capisco. Ha delle prove? 

- Beh, sì. Ho portato… questo. 

Dalla tasca della giacca Compal, pescai il vasetto con gli spermi ancora guizzanti e glielo porsi. 

- Può controllare. Sono freschi, li ho fatti stamattina. 

- Controlleremo subito, signor Vorek. Tuttavia ho l’obbligo di chiederle come le sia venuta in mente un’idea del genere? Sarà d’accordo con me che la sua denuncia, per il momento, si basa su una sua personale supposizione. 

Mi diede un modulo flessocarta per la denuncia. 

- Sì, è che… io non voglio essere un fuorilinea. Per favore, fate una verifica agli spermi e vedrete che ho ragione. 

- Stia tranquillo, non sto mettendo in dubbio le sue parole. Ogni tanto, anche se di rado, capitano ancora delle… anomalie. Per questo siamo tenuti a fare certe domande. Ma per fortuna c’è ancora gente onesta come lei. 

- Allora mi sterilizzate? 

Fissai per circa tre secondi la flessocarta per lo scan oculare e poi la lasciai nelle mani di Mr. Cuffia. 

- Certo, nessun problema. Però devo insistere, perché è così sicuro di non essere sterile? 

Mi guardai intorno in modo svagato. Dentro di me invece, ero nel panico. Era evidente che Mr. Cuffia non voleva cedere sul punto finché il suo sospetto non fosse stato fugato, mentre io non avevo alcuna intenzione di mostrargli il messaggio di Yumiko, svelare il suo segreto e farle togliere il bozzo dalla pancia.  

Anche se mi aveva sfilato gli spermi, anche se voleva farsene un bambino in spregio alle liste di procreazione, io non ero uno spione laido e boccalarga. 

- Ecco, come spiegarle. Io... beh, ho avuto un trasogno. 

- Un trasogno? 

- Sì, c’era questo lapillo che vagava dentro di me. A un certo punto, non so perché, ma ha preso a guizzare e poi è volato fuori fino a un grosso ovulo rotante. Molto grezzo, quasi orrorifico devo dire… Poi, questo essere amorfo si è trasformato, ha messo mani, piedi e tutto il resto. È cresciuto, cresciuto e nel giro di alcune settimane è diventato un bambino fatto e finito.