Allora ero un fesso e non avevo imparato ad astenermi. In entrambi i casi, fu amaro separarmi dagli spermi. In fondo, era vero quello che diceva Yumiko, che una volta era sufficiente intrecciarsi un certo numero di volte per riuscire a fecondarsi. A me pareva un sistema assurdo di figliare, quasi casuale e del fuori controllo…
Ora che l’avevamo fatto, ora che avevamo violato noi stessi e la legge sulla procreazione, Kiko prese a trastullarmi con le unghie e io mi rilassai mezzo svuotato.
Il bello era che non stavo più in patema.
Dopo un po’, aprì il portello della bolla idromassaggio e mi ci tuffai dentro di schiena. Lei restò a palpeggiarsi nel letto ancora un po’ e sembrava davvero trasognata.
Nei giorni seguenti, Yumiko fu spesso assente e stranita. Acida, per non dire di peggio. Non chiacchierava più come prima sul canale aziendale e in Dreamvision il suo avatar era una lastra smorta su fondale nero. Evitava ogni collegamento e dopo una settimana, la sua linea domotica, divenne una banda piatta…
Non sapevo cosa che cosa le stesse prendendo, però ritenevo assurdo che potesse arrivare al punto di ignorarmi. Non mi consideravo un uomo da cancellazione rapida, né la cercavo in modo assillante.
Avevo l’amaro in bocca.
“Trasogna che ti passa”, diceva lo spot della Dreamvision, anche se mi venne il sospetto che forse sarebbe stato meglio ipnotizzarsi da solo invece di andare a cozzare contro la realtà.
Passate altre due settimane, di ritorno in tana dopo una fumata con dei conoscenti al Vondel Park, mi prese un colpo: una card era appoggiata sulla porta nr. 3556 e l’ologramma recitava il mio nome lampeggiante sopra. Per Thomas Vorek.
La scartai e ascoltai.
“Caro Thomas, mi dispiace essere sparita senza un saluto, né niente. Però fidati, le cose non sono come sembrano. Tu mi piaci. Mi piaci più dei 2864 ragazzi che ho allacciato prima di te. Solo che loro non avevano i tuoi spermi. Nessuno di loro li aveva. Veramente, nessuno li ha più. Sto per dirti un segreto che conoscono in pochi, e forse non ti piacerà, né ti cambierà la vita come ha fatto con me. Tutti, ma proprio tutti, siamo diventati sterili, escluse rare eccezioni. Eccezioni come me e, ora che lo so, come te. Ci ho messo degli anni per scoprirlo, ma è la verità. Solo qualcuno ha mantenuto una scarsa probabilità di poter figliare. Non so come sia successo, né perché. Magari io e te siamo come quella gente immune a certi virus, ecco, una cosa del genere… Forse la sterilità è l’effetto di un errore biologico, o che ne so, un evento psicologico, un fenomeno sociale o altro. Già da molti anni, il tasso di fertilità delle donne è in calo ovunque nel mondo. Di fatto però, non vengono quasi più bambini al mondo. Chissà se ci spingono a usare le V-lenti per questo. Forse è legato alle liste di procreazione. Perché soltanto se uno si mette in lista riceve il trattamento di inseminazione artificiale o di gestazione in vitro. Secondo me, quelli dell’Ufficio Procreazione pensano che avendo mappato tutto il codice genetico, l’umanità possa finalmente controllare la propria evoluzione biologica. E allora il sesso, per loro, diventa una cosa inutile, antica e addirittura pericolosa.”
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