- Non dirmi che uno come te ha paura di fare l’amore? - Macché paura. È solo che sono trent’anni che mi tengo gli spermi. Sono uno che si astiene... - Sì, ho visto la tua scheda sul canale aziendale. Qui però non hanno le secur-cam di sorveglianza. L’ho scelto apposta. Ci sono solo tre posti così, in tutti i polder del Mare del Nord. 

- Ah, ho capito, allora sei una a cui piace giocare porco

Facevo il duro, anche se ero inconsapevole dei rischi.  

Yumiko mi si strofinò dolcemente contro la patta dei calzoni. Ancheggiava e ruotava il bacino da lappista esperta. E così, con tutto quel sommovimento davanti agli occhi, sentì crescermi una strana reazione da sotto, un’erezione biologica. 

Si poteva anche abdicare dal diritto alla procreazione, però il rovescio dell’eccitazione restava sempre lì, in tiro. Non era colpa di nessuno se percepivo un flusso di endorfine che se ne andavano in circolo dentro di me. 

Srotolammo le lingue finché non ci restò nulla da assaggiare. Poi, ricorrendo a un rituale quasi in disuso, ci calammo in un’apnea amorosa. Setacciammo ogni covo carnale e costeggiammo bordo bordo tutto l’arcipelago epidermale.  

Peccato solo che ci intrecciammo in pochi modi.  

Senza penetrazione, il contatto avvenne per i fianchi, per le gambe e le braccia. Ruotammo indentro, spingemmo infuori, poi ci prendemmo di sopra, di sotto e di lato. 

Niente a che vedere con le evoluzioni sessuali del trasogno.  

Niente attributi potenziati, o sensi espansi, niente vortici empatici e calcoli strani. A dirla tutta, tra me e Yumiko non c’era neppure l’audio. Solo un gemito che le sfuggì dalle labbra socchiuse. Poi, invece, pronunciò qualche parola, un po’ a sorpresa. 

- Su… dai, Thomas, entrami dentro. 

Oh, merda… Questa era una dama davvero pericolosa. 

- Come scusa? Dentro di te? 

Yumiko stava andando in eccesso in confidenza. La penetrazione sessuale era una pratica “disincentivata”, o meglio, era un’attività fortemente sconsigliata da molti anni.  

Se uno voleva figliare, se proprio non gli bastava nutrire e coccolare un tamagochi o crescere un avatar, allora doveva mettersi in lista di attesa come tutti quanti. E questa era una regola aurea su cui nessuna secur-cam aveva mai chiuso un occhio. 

Restai con l’erezione stesa a mezz’aria.