Come si mostrerebbe Blade Runner oggi, se si potesse girare nuovamente con i mezzi e le tecnologie digitali? È questa la premessa da cui prende le mosse Stargate Studios, casa di produzione di Los Angeles che si è cimentata nell’ardua impresa di ambientare un corto nell’universo dell’arci-noto film targato Ridley Scott.
XXIT è la storia di un replicante che viaggia nel passato per salvare i suoi creatori e quindi se stessa. Un corto di undici minuti con qualche effetto speciale, tanta azione e una recitazione non sempre all’altezza. La protagonista (Nicolette Sheridan, Desperate Housewives) sembra voler omaggiare la Daryl Hannah dell’originale, anche se ovviamente c’è un abisso.
Il corto è stato diretto da uno specialista degli effetti visivi, ovvero Sam Nicholson, fondatore della Stargate, il cui curriculum risale fino al 1979, anno in cui ha lavorato sul primo Star Trek occupandosi nello specifico delle luci. Fra i suoi lavori anche Star Trek 2: L’ira di Khan e, più recentemente, le serie CSI: Scena del crimine, Nip/Tuck, Heroes, Ugly Betty. Praticamente nulla la sua esperienza come regista.
Cercando sul sito della casa di produzione, si scopre che il corto è nato anche per mostrare "sul campo" le potenzialità di una nuova telecamera professionale, di cui non facciamo il nome, che ha consentito di girare il tutto con una troupe ridotta. Come spesso avviene in questi casi, si tratta anche di un biglietto da visita per la stessa Stargate Studios, agenzia specializzata in effetti speciali/visivi e in particolare in set virtuali (per intenderci, quelli con lo sfondo verde), il cui curriculum coincide più o meno con quello del capo.
Certo un'ambientazione così ambiziosa deve essere tradotta in qualcosa che non sembri una pallida imitazione, perché il risultato finale rischia di trasformarsi in un boomerang. In questo caso la scelta dell’universo Blade Runner è stato il classico passo più lungo della gamba? A voi il giudizio, buona visione.
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