Chissà quante persone alla NASA hanno visto nascere la loro passione per lo il volo spaziale e per Marte leggendo le Cronache marziane di Ray Bradbury. In questi giorni è arrivato un piccolo ringraziamento allo scrittore recentemente scomparso, con la dedica del nome del sito in cui è atterrato Curiosity, il rover che proprio ora sta muovendo i suoi "primi passi" sul suolo marziano.
Curiosity ha percorso circa sette metri, mandando a Terra le foto delle orme dei pneumatici sulla sabbia. Il manager della missione Peter Theisinger, molto pragmaticamente, ha detto che il momento è stato importantissimo: "abbiamo fatto un veicolo, se il veicolo non veicolasse sarebbe stato tutto inutile" (tentiamo così di tradurre il gioco di parole unless the rover roves).
Il primo obiettivo
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Ricordo di Ray Bradbury
Durante l'annuncio alla stampa della intitolazione del sito a Ray Bradbury è stato proiettato un video in cui Bradbury alla NASA discute con altri scrittori - tra i quali Arthur Clarke e Carl Sagan - in occasione dell'entrata in orbita di Marte del Mariner 9, nel 1971. Bradbury ammette di essere la persona meno preparata scientificamente presente e racconta di aver incontrato un ragazzino che gli ha chiesto se era Ray Bradbury. Sì - risponde Bradbury. - L'autore di Cronache marziane? - Sì - A pagine 42 lei ha scritto che i due satelliti Phobos e Deimos sorgono a est? - Sì - No. - lo corregge il ragazzino.
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