Carlo Rambaldi è morto il 10 agosto 2012 a Lamezia Terme, in Calabria, dove si era ritirato da una decina d'anni.
In Italia cinema e fantascienza sono sempre state due parole difficili da trovare nella stessa frase. E i nomi italiani che hanno trovato il successo internazionale in coniugando questi campi sono pochissimi.
Tra questi, Rambaldi è stato probabilmente il più famoso. Pittore e scultore, aveva trovato nel mondo del cinema il modo di dare vita alle sue creazioni, e proprio con la fantascienza aveva ottenuto i suoi maggiori successi.
Dopo gli inizi in Italia, con Monicelli, Pasolini, Dario Argento, ed effetti così realistici che il regista Lucio Fulci fu accusato di maltrattamento di animali - che altro non erano invece che manichini creati da Rambaldi - la chiamata a Hollywood da parte di Dino De Laurentiis per lavorare a King Kong, che gli frutterà nel 1976 il primo Oscar e soprattutto l'ammirazione di Steven Spielberg che lo chiamerà l'anno dopo per Incontri ravvicinati del terzo tipo.
Nel 1979 arriva il secondo Oscar grazie agli xenomorfi pensati da H.R. Giger e trasformati in esseri viventi da Rambaldi per Ridley Scott in Alien. E ancora Steven Spielberg lo chiama per affidargli il suo personaggio più famoso, E.T., col quale arriverà un altro Oscar, il terzo.
Rambaldi lavora anche con David Lynch a Dune, con Fleischer a Conan in distruttore, torna a lavorare con Guillermin per il dimenticabile King Kong 2. Ma sta ormai finendo l'epoca di pupazzi e sculture, alla fine degli anni ottanta comincia l'era della computergrafica, alla quale Rambaldi non si adatterà mai.
J.J. Abrams lo ha omaggiato chiamando "Milo Rambaldi" il misterioso genio rinascimentale (ricalcato su Leonardo) che ricorre nella mitologia della serie tv Alias.
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