Siamo davvero orgogliosi di questo numero con cui si conclude la decima annata della nuova serie di Robot. Strilli e sommarietti come quello qui sopra devono per forza segnalare le cose di maggiore spicco, ma è un sacrificio difficile da accettare, perché questo numero è davvero ricchissimo di materiale di grande qualità. Per esempio, i tre approfonditi articoli che tracciano un profilo di due autori cardine della fantascienza come Fredric Brown (scrive Giuseppe Lippi) e Philip K. Dick (scrive Salvatore Proietti) e dell'editor che può essere considerato se non il padre almeno il tutore del genere, John W. Campbell (scrive Alessandro Fambrini).
Intervistatori di prestigio per intervistati di talento: Maurizio Manzieri intervista l'autore delle copertine del 2012, l'artista russo George Grie; e nientemeno che Paul Di Filippo intervista Dario Tonani.
Per la tv si parla delle nuove serie apocalittiche e per i videogiochi di 007. Ma forse il pezzo di cui andiamo più fieri è la prima puntata della nuova collaborazione di Frederik Pohl con la rivista, che racconta la lunga storia del suo rapporto con la scrittrice Judith Merrill, una storia che attraversa gli anni del dopoguerra, del boom, degli scontri sindacali a Chicago, e gli anni migliori della fantascienza vissuti da protagonista.
E poi naturalmente ci sono i racconti.
Quarta di copertina
Come può svolgersi una storia d’amore tra due persone in grado di prevedere il futuro? Che sanno in anticipo quando si baceranno per la prima volta, quando litigheranno, i momenti belli e i momenti dolorosi? Ha un senso vivere ciò che già si conosce? Ne vale la pena? Sono le domande che si pone Charlie Jane Anders nel racconto premio Hugo Sei mesi, tre giorni. La affiancano due grandi scrittrici italiane: Clelia Farris, autrice di fantascienza vincitrice del premio Odissea – che in questo numero si diverte anche a stroncare il Prometheus di Scott – e Barbara Baraldi, maestra del gotico che per una volta si avventura nel territorio della fantascienza distopica. E in territori ancora più strani ci portano Alessandro Fambrini e la sua isoletta del mar baltico e Cosimo Vitiello con il suo buio Universo 12. Un veterano della fantascienza italiana come Pierfrancesco Prosperi sperimenta il racconto brevissimo, settore nel quale maestro indiscusso è stato il grande Fredric Brown, del quale proponiamo tre insuperabili classici.
Infine, siamo orgogliosi di presentare Frederik Pohl, che da questo numero ci accompagna nella storia del futuro visto dagli occhi di chi lo ha sempre vissuto da protagonista.
Robot 67 è disponibile sul Delos Store in versione stampata e su Ultimabooks.it in versione digital.
Robot 67, a cura di Silvio Sosio, Delos Books, pagg. 192, Euro 9,90 stampato, Euro 6,99 digital.
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