- Lo so, lo so. - Distolgo lo sguardo.- Tre sere fa ho provato a chiamare anche il “Security Pool” e mi hanno detto che risultavi tra i fermati. Non è stato facile pagare la cauzione. Ti hanno schedato come “viaggiatore psichedelico” e avresti dovuto stare là dentro almeno tre settimane.- Non lo sapevo. - Inarco un sopraciglio.
- Non saresti sopravvissuto in quella gabbia - commenta Hellen.
- Sì, lo credo anch'io - confermo strizzando con fatica gli occhi per metterla meglio a fuoco.
- Hai bisogno di me, adesso.
Tossisco quasi per istinto. Devo trovare il coraggio di dirle che io ho bisogno di Dandy. Solo di lui. Quello che lei può darmi non è ciò che cerco.
- Vedi... Io ho bisogno di... Cristo... Devo interfacciarmi - riesco a balbettare finalmente.
Hellen mi guarda con intensità e poi, sicura di sé, esclama: - Lo so!
Per un attimo resto immobile, in preda allo sgomento. Quella donna è un vulcano in continua eruzione. Sto affondando nel suo magma e provo dolore fisico.
- Ti porterò con me - s'affretta a spiegare. - Ho già pensato a tutto.
Il mio sguardo vacilla e la baluginante luce al neon m'infastidisce. Vorrei essere altrove, lontano da lei. Non so perché, ma credo che al mio fianco Hellen possa solo soffrire. Non se lo merita.
- Attraverso la rete telematica resetteranno la tua fedina penale - insiste lei. - Sarai di nuovo un uomo senza peccato.
- Ma come puoi...
- Ho provveduto a pagare in anticipo un vecchio amico che si occupa di questi giochetti.
Hellen pare quasi irreale: nelle ultime settimane così lontana da me nel pensiero, e invece così vicina nella realtà. Non so davvero che fare. Resto ad ascoltare a bocca aperta questa femmina testarda.
- Se tutto coincide perfettamente, entro il prossimo mese inizierai ad occuparti d'informazione via etere per il nostro livello.
Sgrano gli occhi, ma non riesco ad esprimermi. I riflessi sono appannati. L'astinenza fa sentire tutto il suo peso. Poi riesco a ripetere balbettando: - Come puoi...
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