Questo articolo è stato scritto nella sua prima versione poche ore dopo il ritorno da da Bellaria, per buttare giù a caldo qualche riga di commento alla convention. Non tanto per fare un report o riportare le nostre impressioni, quanto per rispondere, da giornalisti, alla domanda che chi non ha partecipato certamente si pone riguardo a questa convention: l'incontro tra le due convention ha funzionato, è stato vantaggioso o deleterio, e che prospettive si intravvedono per il futuro?
Italcon e Sticcon sono già state insieme in passato, ma a ruoli invertiti: all'epoca l'Italcon era la convention principale, la Sticcon una sottosezione popolata da strani personaggi che apprezzavano una serie tv sconosciuta ai più.
Oggi, nonostante Star Trek come fenomeno si sia da tempo lasciato alle spalle il culmine del suo successo (e il film di Abrams non sembra aver portato cambi di tendenza), la Sticcon è ancora una convention di grandi dimensioni, con diverse centinaia di partecipanti. Ma più ancora della folla, ciò che colpisce è la professionalità dell'organizzazione, che si percepisce nella qualità e nella quantità della comunicazione verso la stampa (noi stessi abbiamo ricevuto numerosi comunicati stampa), nella tecnologia e preparazione della regia, nella qualità degli arredi, nella gestione degli ospiti e altri dettagli. Alcuni, non nascondiamolo, anche fastidiosi per chi è abituato a convention più "alla mano", come la necessità di farsi leggere il codice a barre del badge ogni volta che si entra e si esce, o il percorso obbligato nella galleria dei negozi.
La parte Italcon ha goduto certamente dell'organizzazione di base, ma ha aggiunto del suo; Armando Corridore - rappresentante di Elara e brains della parte più letteraria della convention - ha fatto un lavoro eccellente sia nella preparazione del programma che nella conduzione degli interventi nei quali appariva in prima persona. Per quanto riguarda il programma, non possiamo non notare che è stato riservato quasi tutto il pomeriggio del sabato (il giorno più importante) a tre interventi che riguardavano in gran parte Delos Books, cosa di cui ringraziamo.
Gli ospiti
Scelte valide e numerose. Strepitoso l'ospite principale dell'Italcon, Paul Di Filippo, sia dal punto di vista umano che da quello professionale: Di Filippo non è solo uno scrittore, è anche uno dei critici più apprezzati in USA e conosce benissimo il suo campo. I suoi interventi erano sempre lucidi e molto chiari, sia dal punto di vista concettuale che linguistico. Apparso diverse volte sul palco, Paul Di Filippo ha partecipato anche a una presentazione dei suoi libri editi da Delos Books insieme a Silvio Sosio e Salvatore Proietti, e ha offerto il proprio ricordo di Vittorio Curtoni nell'incontro successivo.Meno brillante ci è apparso David Gerrold, ospite in realtà della Sticcon, simpatico e alla mano ma totalmente calato nel suo ruolo di rappresentante diStar Trek; il suo intervento è stato in sostanza una narrazione della storia del telefilm, e durante il dibattito con Paul Di Filippo sembrava recitasse un copione scritto da Gene Roddenberry: pace, progresso e ottimismo, la fantascienza è il futuro dell'umanità, e i dettagliucci come il fatto che non si riescano più a vendere i libri li lasciamo eventualmente ai posteri.
Può suscitare anche forti reazioni contrarie quando esprime le sue opinioni sempre nette e taglienti, ma è sempre indubbiamente un personaggio notevoleRoberto Vacca, già ospite dell'Italcon in altre occasioni. Alfredo Castelli, Giuseppe Lippi, Luigi Cozzi, Alan Altieri hanno portato i loro incredibili bagagli di esperienza, ed è stata una interessante novità anche ritrovare dopo molti anni Gianni Montanari e sentirlo duettare con Lippi sugli aspetti della cura di Urania.
La location
Bellaria è indubbiamente un sito eccellente per organizzare convention: perfetto il Palazzo Europeo dei Congressi, completo di ogni servizio inclusa area giochi per i bimbi, eccellente l'offerta alberghiera, vastissima ed economica, così come economici e di ottima qualità erano i ristoranti. Il mare e un po' di bel tempo poi aggiungevano ulteriore motivo di apprezzamento. Molto apprezzabile anche la possibilità di iscriversi alla convention con quote molto economiche: un evento alla portata di tutti, come già si era riusciti a fare a Milano lo scorso anno.La convention disponeva di diverse sale, una delle quali, piuttosto grande, nel seminterrato, ospitava gli eventi specificamente Italcon. Diversi appuntamenti Italcon però sono stati ospitati anche nel salone principale. A fianco della hall c'era una vera e propria "shop gallery" con i vari negozi di gadget, magliette, le librerie del Bazaar del Fantastico, delle Edizioni della Vigna e della Elara (che ospitava anche un buon numero di libri Delos Books), e uno stand gestito da David Gerrold che vendeva... tribli.
La Sticcon
La convention di Star Trek - che in realtà quest'anno includeva anche la YavinCon, ovvero la convention di Star Wars - ospitava Gates McFadden (la dottoressa Crusher di Next Generation), Garrett Wang di Star Trek Voyager (un ragazzotto di origine coreana che dopo Star Trek ha smesso di recitare e ora vive girando per convention) e curiosamente l'attrice tedesca, ma residente da anni in Italia, Barbara Bouchet, apparsa in un episodio della serie Classica. Quanto si sono amalgamati fan di Star Trek e veterani dell'Italcon? Non moltissimo probabilmente, ma va detto che esisteva già prima un'intersezione non esigua tra i due gruppi, che probabilmente nei quattro giorni si è allargata.
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