Chambless sollevò un grosso mucchio di rete da pesca puzzolente da una sedia. – Riconosce la tecnica dei nodi, Miss Abraham?
Merritt esaminò la rete. – Stile Fantino?
– Ah, un occhio eccellente. Si sieda, prego.
Merritt sedette. Il cuscino della poltrona sembrava bagnato, ma forse era solo la sua immaginazione.
Chambless si sistemò dietro la scrivania. Solo il suo superiore sedeva alto per consentire il contatto visivo al di sopra delle scartoffie. L’amministratore guardò Merritt per un po’ al di sopra delle dita intrecciate e poi parlò.
– Miss Abraham, lei è brillante. Molto brillante. Perché non si è iscritta ai corsi di polipolisologia post-laurea della Swazeycape invece di sfacchinare tra punte di freccia e talismani della fertilità, se posso utilizzare una facile sineddoche?
Merritt arrossì, sebbene non avesse una vera ragione di vergognarsi. – Per i soldi, professor Chambless. Solo per i soldi. Non posso permettermi la retta. Ci sono voluti tutti i miei risparmi e le mie energie per gli studi alla Jermyn Rogers. Per quello ci ho messo cinque anni a finire. Per tutto il tempo mi sono mantenuta come cameriera. E anche così ho dovuto chiedere più di un prestito. Devo già troppi soldi per indebitarmi ancora di più. Non mi sarei nemmeno impiegata qui, sebbene sia sicura che i miei titoli…
La voce le si affievolì, nel timore di sembrare presuntuosa.
– La nostra Università non offre sussidi o borse di studio adeguati?
– Non per la mia qualifica. Mi creda, ho verificato. E la Swazeycape è molto cara, come ben sa.
– E così ha preso posto qui al Nikolai Milyutin. Perché proprio qui?
– Be’, sapevo che come impiegata dell’Università avrei potuto seguire le lezioni gratis. Non mi porterà a un titolo, lo so, ma imparerò comunque molte cose. Quando inizierà il semestre il mese prossimo, intendo assistere a molti corsi sessioni fuori dell’orario di lavoro, inclusi quelli del professor Scoria, naturalmente.
– Vedo che la sua pronta risposta alla mia ultima domanda non comprende nessuna variazione del pio sentimento “così posso investire tutto il mio cuore e tutta la mia anima nel lavoro di curatela, allestendo le mostre più stimolanti e istruttive per il pubblico curioso e attento.”
Merritt capì di aver commesso una gaffe inopportuna. – Ma io voglio allestire mostre bellissime, professore. Lo voglio davvero.
– Miss Abraham, non prendiamoci in giro. Il suo lavoro qui è solo un primo passo verso qualcosa di più grande. Lei non ha un reale interesse nel fare del NikThek la sua carriera stabile. Ha buone speranze di ottenere qualcosa di più grande dalla vita, ambizioni di lasciare un segno nel campo di studi che ha scelto e il talento per realizzare questi sogni. Rimarrà con noi solo il tempo necessario, acquisendo competenze e i contatti come una spugna assorbe il vino. Poi partirà, senza neanche voltarsi indietro o un pensiero per il nostro ammuffito vecchio museo. Almeno finché non saranno passati alcuni anni, dopo di che potrà provare un po’ di nostalgia per questi primi giorni di penosi sforzi.
Confusa, Merritt rifletté sulla risposta. Impulsivamente, puntò uno sguardo fermo sul professor Chambless e disse spavaldamente: – È assolutamente esatto.
Chambless resse lo sguardo e Merritt si preparò a essere informata del suo licenziamento.
– Miss Abraham, lei è esattamente il tipo di persona cui sono felice di fare da guida. Può contare su di me per qualsiasi aiuto per i suoi nobili scopi. Ma la prego, le chiedo solo che durante la sua permanenza, qualunque ne sia la durata, tutti i suoi compiti siano ultimati entro i termini e rispecchino le sue pregevoli abilità.
Merritt iniziò a piangere. Il professor Chambless fece il giro della scrivania e le posò sulle spalle un ossuto braccio compassionevole, porgendole un rettangolo di stoffa ricamata. Mentalmente, Merritt catalogò il pezzo come un panno mestruale cerimoniale del Distretto di Gartonstolz. Comunque, ci si soffiò il naso.
– Si asciughi gli occhi, Miss Abraham. I diari di Throy la reclamano e bisogna ancora provvedere alle conchiglie di Squillacote.
Merritt obbedì. – Ha qualche familiare a Stagwitz, mia cara? – disse Chambless.
– No, nessuno. Sono orfana dalla nascita.
– E si è fatta molti nuovi amici qui a Wharton?
– Nemmeno uno.
– Bene, suggerisco di includere nel suo programma un po’ di spazio per i divertimenti e il riposo, Miss Abraham. Solo lavoro e niente svago fanno vomitare veleno a Vasuki, come tutti noi possiamo testimoniare.
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