Dietro i tuoi lavori, soprattutto quelli più recenti, c’è un grande lavoro di documentazione preparazione, sia per quanto riguarda le sceneggiature sia per i disegni. Quanto è importante questa fase per te?

Fondamentale! Prima di iniziare un fumetto, passo un mese e più per la sua preparazione. Ma la ricerca e la documentazione continua per tutto il processo lavorativo. Io sono un autore in perenne cammino e sempre alla ricerca di modi per perfezionarsi.

Quali sono i tuoi punti di riferimento nel fumetto mondiale e che tipo di storie di fumetti ti piace leggere?

Domanda difficilissima. Potrei dire Frazetta, Liberatore, Castellini, Tetsuo Hara, Uderzo, Otomo, Miyazaki, ma sarebbe riduttivo. Mi piacciono, infatti, tanto Bonvi (Nick Carter) Bruno Bozzetto, Calvin e Hobbes, Luky Luke, Snoopy e Charlie Brown. Quello che posso dirti e che in assoluto, oggi, i Giapponesi con la loro straordinaria animazione rappresentano per me il Top: capolavori come “Akira”, “Le ali di Honneamyse”, “Cow boy bebop”, “Il castello errante di Howl”, “Venus Wars” ecc. rappresentano costanti riferimenti per i miei lavori.

Com’è mai questa predilezione per i grandi maestri giapponesi del fumetto e dell’animazione, oltre in generale alla cultura del Sol Levante?

I giapponesi hanno per molto tempo avuto l’umiltà di carpire ed osservare la cultura occidentale e solo dopo hanno rielaborato quest’immaginario di cui si sono nutriti e hanno proposto un loro personale universo artistico. Oggi, credo che tanti disegnatori e cineasti giapponesi sono avanti anni luce rispetto ai loro contemporanei dell’Occidente. Sul fronte dei videogiochi, ad esempio, sono all’avanguardia. Sono affascinato dal loro modo di lavorare e dal fatto che sono umili nel presentare i loro lavori. Se ascolti delle interviste di Hayao Miyazaki o di Satoshi Kon ti rendi conto che la loro bravura è pari alla loro umiltà. Per me sono, in assoluto, la mia principale fonte d’ispirazione.

Come disegnatore ti sei espresso sia con il bianco e nero sia con il colore e in alcuni casi hai usato anche il computer per la colorazione. Che tipo di tecnica ami più di ogni altra?

Tutte senza distinzione. Sono una perenne fonte di emozioni e ricerca.