Le ambientazioni delle tue storie sono sempre in bilico fra due generi narrativi: la fantascienza e il fantasy. Mi sembra una straordinaria caratteristica del tuo modo di creare storie, personaggi, creature fantastiche ed ambientazioni che in qualche modo mi richiamano alla mente l’immaginario delle storie pulp d’inizio secolo. Penso, ad esempio, a Lovecraft che crea creature che sono allo stesso tempo divine ed aliene…

L’amalgama degli elementi di fantascienza e fantasy mi consente, innanzitutto, di poter presentare i personaggi femminili delle miste storie con abiti molto succinti. Non è mia intenzione usare la donna come oggetto, funzione che spesso viene fatta in televisione, ma perché ritengo la donna è – non solo – più sensibile dell’uomo, ma dal punto di vista fisico è un miracolo. Mentre l’uomo è perfetto dal punto di vista geometrico, la donna è tutta curve, ma è molto più bella dell’uomo. La donna, poi, ha una carica sessuale che l’uomo non ha. Mi piace esprimere questa carica sessuale disegnando i personaggi femminili nelle mie storie, ma come sincero omaggio alla donna. Quando veniva accusato di usare il corpo femminile nei suoi film, Pasolini rispondeva che intendeva esaltare l’erotismo della donna. Il fantasy mi permette, poi, di usare delle tecnologie più estreme e malleabili rispetto al rigore che invece è tipico della fantascienza. Così come il connubio fra i generi mi è utile per creare dei mondi alternativi e, spero, in qualche modo unici.

Le tue precedenti storie sono state pubblicate dalla Albatros, mentre Harcadya è pubblicata dalla Bottero Edizioni. I tuoi volumi però fanno tutti parte della collana Wombat che è un progetto culturale nato in collaborazione con Luca Presicce. Ce ne vuoi parlare?

La collana Wombatt è stata creata da me e da Luca Presicce ed era nata all’interno dell’Albatros per dividerla dalle pubblicazioni scolastiche della casa editrice. Il progetto ha poi attirato altri autori e credo che la collana sia, oggi, la più innovativa all’interno del panorama editoriale del fumetto italiano. La collana ha pubblicato: Gianmaria Troiano, che è mio fratello, che ha vinto il concorso a Prato a sedici anni, risultando essere il più giovane; Marco Cito, che quest’anno ha vinto il Lucca Contest; Danilo Antonucci che è considerato uno dei migliori autori emergenti. Ancora, ha pubblicato Francesco Graziani che oggi è copertinista della Mondadori. La collana Wombat ha dato spazio a giovani disegnatori come poche altre realtà. In pratica, produce fumetti e poi li propone a varie case editrici.