Si chiama Mars One ed è una compagnia privata olandese con un progetto ambizioso: colonizzare Marte. Come potete scoprire anche dal sito ufficiale riportato nelle Risorse in rete, il piano è diviso in varie fasi: l'anno prossimo la società lancerà un processo di selezione per astronauti, con l'intento di trovare i candidati idonei al ruolo di coloni marziani, poi le persone selezionate dovranno seguire un addestramento della durata di dieci anni.
Nel 2018 verrà inviato un rover sul pianeta per determinare l'area migliore dove instaurare la colonia; nel 2022 un equipaggio di quattro persone si imbarcherà in un viaggio della durata di sette mesi, per poi dare vita alla prima colonia marziana nel marzo del 2023.
Ma attenzione, se state pensando di candidarvi, dovete essere a conoscenza di un dettaglio non indifferente: rimarrete lì per il resto della vostra vita. Nelle intenzioni della Mars One infatti, i coloni avranno non solo a disposizione acqua e ossigeno, ma anche la produzione di atmosfera per garantire la loro sopravvivenza. Ogni due anni verranno poi inviati altri quattro volontari, facendo progressivamente crescere la colonia (che magari verrà chiamata Nuova Olanda).
Il fisico vincitore del premio nobel Gerard't Hooft, ambasciatore della missione, ha commentato: "Questo è un grande progetto da parte di persone che hanno immaginazione, che hanno una visione. Credo che questo sia il primo passo per creare una colonia umana su Marte".
A sua volta il Dottor Robert Zubrin, presidente della Mars Society (trovate il link nelle Risorse in rete), ha dichiarato: "Tecnicamente è possibile. Non è un problema di tecnologia o di materiali: è una questione morale".
Richard Garriott, astronauta e consulente della Nasa, ha però frenato gli entusiasmi: "Penso che non sia molto di più che una speranza. Negli anni molti hanno presentato interessanti piani di sviluppo su Marte, ma nessuno è mai stato in grado di raccogliere i fondi necessari".
Ma è del tutto daccordo sul fatto che le prime persone che andranno su Marte dovranno essere coloni: "Riportare indietro delle persone da Marte è molto più difficile del viaggio di andata, perché è tutto un altro mondo. Ci vorrebbero centinaia di anni prima di poterli riportare indietro (e farli riadattare alla gravità e atmosfera della Terra)".
Garriott si dice anche più che disposto a fare il viaggio di sola andata, e con lui il dottor Zubrin, che aggiunge: "Questo progetto ha un valore di portata storica, rappresenta il passaggio da una razza monoplanetaria a una multiplanetaria. Si vive una volta sola, avere la chance di fare una cosa del genere ha implicazioni profonde".
Mentre decidete se iscrivervi al viaggio, che vi ricordiamo è di sola andata, potete scoprire il video di presentazione della missione qui sotto. Voi accettereste di partire?
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