Abituati come siamo in Italia a vedere i film secoli dopo la loro uscita in USA, suona davvero in modo curioso questa notizia. The Avengers al suo terzo weekend incassa più di Battleship appena uscito nelle sale. Eh sì, suona curiosa perché da noi The Avengers è uscito da quasi un mese e mezzo, Battleship ancora prima, il 13 aprile.
Negli USA invece debuttava questo weekend, e si è portato a casa 25 miseri milioni di dollari (dura per un film costato quasi dieci volte tanto). The Avengers se ne è intascati invece altri 55, portando il totale a 1.180 milioni, una sommetta che lo posiziona al quarto posto assoluto di tutti i tempi, dietro ad Avatar, Titanic e a un Harry Potter e i doni della morte Parte Seconda che, a questo punto, con soli 140 milioni di dollari di distacco, appare raggiungibile.
Con tutti le attenuanti del caso, incluso prezzo elevato dei biglietti per il 3D, Joss Whedon rischia insomma di vedersi condannare allo scomodo ruolo di regista che ha incassato di più nella storia del cinema, dopo James Cameron che però, in questo tipo di classifica, in un certo senso appartiene a una sfera divina inaccessibile ai comuni mortali.
Gli americani si infiammano anche sulla classifica degli incassi "domestici", ovvero nei soli Stati Uniti, dove Avengers, che è tutt'ora sesto, è a un passo dal superare uno in fila all'altro Star Wars Episode IV e Star Wars Episode I. In questa classifica Harry Potter è molto più in basso, mentre al terzo posto c'è ancora The Dark Knight, che nella classifica "mondiale" è già stato surclassato dagli eroi concorrenti.
Le polemiche
Ma in questa marcia verso il successo c'è anche qualche piccolo inciampo. Prima ci sono state le polemiche che hanno visto la protesta dei figli adottati, indispettiti dalla battuta di Thor che attribuisce all'adozione il fatto che Loki non sia proprio il massimo come asgardiano.
E ora ci si mettono anche gli Indiani. Perché l'India compare nel film, nella scena iniziale in cui Vedova Nera va a prelevare Bruce Banner nel villaggio in cui si era rifugiato, alla periferia di Calcutta (o Kolkata come si dice in bengalese). Nelle poche inquadrature che la riguardano la città vengono mostrati solo orrendi bassifondi, e uno spettatore indubbiamente si fa un'opinione dell'India non molto costruttiva.
Gli attori di Bollywood in particolare hanno protestato sostenendo che Calcutta è una città splendida, ricca di storia e di cultura. Questo è senz'altro vero, ma d'altra parte è anche vero che i bassifondi a Calcutta (agglomerato urbano di 13 milioni di abitanti) ci sono, e presentare Bruce Banner nei giardini del Victoria Memorial avrebbe avuto decisamente meno efficacia nella descrizione del personaggio.
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