E cosa ci poteva essere a cento metri da una cella?Certamente non la Vallata di Igaluk: altre celle.
Andreas emise un grugnito. Il dolore alla gamba non gli concedeva tregua e non sarebbe guarito mai.
Ma il peso della crudeltà di Plutone non gravava soltanto sulle spalle di Andreas, ora lui lo sapeva. Sapeva che il nemico gli aveva costruito attorno una realtà artefatta, fasulla: lui non era solo, c’erano dei compagni ancora vivi laggiù!
Le segrete sotterranee di Plutone magari erano piene di ribelli, centinaia di uomini che stavano subendo quelle stesse atrocità.
E chissà, forse fuori di lì gruppi di soldati di Titano sfuggiti al massacro e decisi a non arrendersi si stavano organizzando per colpire di nuovo il tiranno.
Andreas sentì uno schiocco violento.
Fece rotolare l’orecchino lontano da sé: stavano arrivando.
Lui non avrebbe detto una parola.
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