Ci risiamo. Akira, il remake sotto forma di doppio film live-action del leggendario anime di Katsuhiro Otomo torna a far parlare di sé. E più per quello che non si fa che per quello che si fa. Il progetto infatti è andato incontro in questi anni a numerose difficoltà che ne hanno più volte frenato lo sviluppo. Ultimamente sembrava che le cose si fossero rimesse in moto, con la scelta definitiva del regista Jaume Collet-Serra e di due attori di peso come Garrett Hedlund (Tron: Legacy) e Ken Watanabe (Inception). Il punto più controverso riguarda però la trama del film, che dovrebbe parzialmente distaccarsi da quella dell'animazione per ragioni di attualizzazione e di mercato. Ne ha parlato di recente l'attore inglese Tony Kebbell, rivelando alcuni aspetti di quella che avrebbe dovuto essere la sceneggiatura definitiva.
Kebbell, originario dello Yorkshire, è stato per un po' nell'orbita del progetto come possibile interprete di Tetsuo, il giovane motociclista che catturato dal Colonnello (Watanabe) finisce suo malgrado per sperimentare su di sé gli effetti del misterioso progetto Akira, mentre il suo compagno di motociclette Kaneda (Hedlund) cerca di salvarlo. Kebbell, visto in Prince of Persia: Le sabbie del tempo e in War Horse, è in giro per promuovere La furia dei Titani, sequel di Scontro tra Titani e del cui cast fa parte. Ne ha quindi approfittato per dire alcune cose su Akira: "È vero, sono stato contattato, ma probabilmente non avrò più l'opportunità di farne parte". Perché? Pare che Kebbell non abbia nascosto alla produzione le sue perplessità: "Loro dicevano: è un grande franchise. Così ho detto: beh, io ho letto tutti gli albi dei comics, e poi ho letto i sei volumi con la raccolta degli albi e poi ho visto l'anime, e quindi se proprio volete farlo, perché non prendete spunto dai comics per fare i due film? In questo modo il personaggio di Tetsuo non è il protagonista, e nemmeno il secondo personaggio o il terzo o il quarto, visto che ci sono ben otto personaggi principali. Ci sono tanti ottimi attori giovani, per cui si poteva tentare. Secondo me era questo il modo giusto per poter poi fare anche dei sequel".
A quanto dice Kebbell, la reazione degli studios non è stata esaltante: "Come se avessero detto: behhhhh... Così ho aggiunto: questo è un remake del film d'animazione, ma io non voglio fare un remake del film perché il fumetto è perfetto, mentre così non sarebbe abbastanza dark". Ma c'è dell'altro: "L'altra cosa che volevano fare era che Tetsuo e Kaneda fossero fratelli. Allora ho detto: il punto è che Tetsuo non comprende come qualcuno che non sia suo fratello possa tenere così tanto a lui, e da lì arrivano la sua ira e la sua rabbia. Non lo capite? Perché li fate diventare fratelli? Che cazzo volete fare?". A questo punto non è difficile capire come mai la produzione abbia deciso di non ingaggiare Kebbell. Per l'attore uno dei punti centrali della storia sta infatti proprio nel rapporto tra i due giovani motociclisti, e renderli fratelli di sangue avrebbe, a suo dire, snaturato tutto.
"Volevo disperatamente interpretare Tetsuo, ma il Tetsuo dei comics," ha concluso Kebbell. "L'anime è brillante, ma se non hai letto i fumetti non ti rendi conto che hanno tagliato un sacco di cose dalla storia. Ora che ho parlato così, se alla produzione lo leggeranno diranno: ok, con questo non ci lavoreremo più. Ma è un peccato che i soldi impongano le loro regole, perché ci sarebbero tante grandi storie da raccontare." In effetti il manga originale è enormemente più complesso e variegato dell'anime, e fornirebbe una quantità di storie enorme per il cinema. Kebbell, nell'occasione, ha parlato più da conoscitore e appassionato della saga che da attore professionista. Il che non è sempre un male, visti gli scempi che Hollywood ha perpetrato e continua a perpetrare in nome dello spettacolo e della semplificazione. Intanto il progetto è di nuovo fermo, dato che Collet-Serra e gli sceneggiatori stanno rimettendo mano allo script. Terranno conto delle idee di Kebbell, cioé di ispirarsi più ai fumetti che al film? C'è da dubitarne.
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