Disegnatore, sceneggiatore, artista, inventore, visionario, maestro.
Saranno sempre troppo poche le definizioni possibili per descrivere Jean Giraud, ovvero Moebius, uno dei più importanti artisti dello scorso (e di questo secolo) non solo per tutte le sue produzioni, ma per la grande influenza che ha avuto su generazioni e generazioni di altri artisti.
Nato l'8 marzo del 1938 in un sobborgo di Parigi, Jean Giraud si è spento il giorno 10 marzo 2012 per un cancro.
Si dedica fin da giovane alle arti applicate e già a 18 anni riesce a pubblicare il suo primo fumetto Frank et Jeremie sulla rivista Far West. Nel 1961 diventa un apprendista dell'autore Jijé per uno degli albi (l'undicesmo) di Jerry Spring, serie western su cui aveva lavorato anche Goscinny. Per uno di quegli strani casi della sorte, l'avventura disegnata da Giroud viene ristampata proprio in queste settimane di marzo 2012 sul settimanale Lanciostory (se correte in edicola riuscite ancora a trovarne una parte).
Il primo vero successo arriva però con Blueberry, realizzato assieme allo sceneggiatore Jean-Michel Charlier per la rivista Pilote (Charlier era uno dei fondatori). Dopo l'episodio iniziale Fort Navajo, in cui Blueberry è solo uno dei protagonisti, questo antieroe del west inizia le sue avventure che sono molto più incentrate sulla ricerca di se stesso, che su quella della giustizia, spostandosi così verso un pubblico di lettori più adulto di quello usuale. Attorno al 1973 Giraud smette di disegnare la serie, ma tornerà più tardi ai testi. Da notare come, similmente alla maggior parte dei fumetti europei, Blueberry risulta scarsamente importato negli USA fino agli anni '90, quando Giraud è diventato famoso in altro modo. Non così in Italia, dove Blueberry appare già dalla fine degli anni '60 (anche su Superalbo Audacia con la sua firma Gir).
Nel 1963 il desiderio di proporsi anche come autore di fantascienza e fantasy, ma di mantere separata questa produzione da quella tradizionale) lo porta a inventarsi lo pseudonimo di Moebius. E' però solo dal 1975 che Moebius diventa un autore di successo, quando soprattutto assieme a un artista come Philipp Druillet, fonda Le Humanoides Associes e la rivista Metal Hurlant.
Metal Hurlant è un passaggio ancora più fondamentale per il fumetto di quanto lo sua stato Pilote: è uno slancio verso il fantastico a briglie sciolte, in cui grafica e surrealismo assumono una dignità e un livello senza pari. Moebius inizia a pubblicare Il garage ermetico e Arzach, portando a una nuova dimensione il fumetto fantastico.
Nel 1981 comincia, assieme a Jodorowsky, la saga de L'Incal.
Metal Hurlant viene adottato dagli USA come Heavy Metal, una specie di testa di ponte per lo sbarco del fumetto europeo negli USA (e del concetto di fumetto europeo) e questo permette a Moebius di iniziare a lavorare anche nel campo dei film di fantascienza contrubuendo ai concept presenti in Alien, Tron, Willow, The Abyss, Il Quinto Elemento (oltre al progetto Dune versione Jodorowsy che non ha mai visto la luce).
Su Heavy Metal appare anche The Long Tomorrow scritto da Dan O'Bannon (lo sceneggiatore di Alien), fonte di ispirazione per Blade Runner di Ridley Scott e fonte di materiale per uno dei soliti plagi di George Lucas.
Anche il pubblico più generalista degli USA lo viene a conoscere grazie a Silver Surfer: Parable, scritto da Stan Lee e pubblicato dalla Marvel nel 1988. La miniserie di due albi vincerà il Premio Eisner nel 1989.
A partire dal 2000 Moebius realizza i volumi di Inside Moebius (sei volumi per un totale di 700 pagine) in cui mescola se stesso ai suoi personaggi.
Molti i premi vinti da Jean Giraud/Moebius, tra cui ricordiamo due Yellow Kid a Lucca (1975 e 1980), diversi premi di Angouleme (il festival dei fumetti francese), due Eisner e tre Harvey negli USA. Nel 1997 un World Fantasy Award.
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