Ambientato in un presente tecnologico in cui sembra che le risorse belliche siano di facile accesso, la trama di Hurricane Polimar se da un lato ricalca uno schema narrativo abbastanza fisso che caratterizza le puntate, da un altro presenta situazioni ironiche,

Con Takeshi/Polimar, anche se affrontato con temi più leggeri, torna il dualismo irrisolto tra padre e figlio. Takeshi non condivide i metodi del padre e il loro rapporto si incrina, ma come Polimar potrà sempre vegliare sul genitore e proteggerlo, anche se questo comporterà levare dai pasticci costantemente Joe Kuruma e la bella Teru che ignora completamente Takeshi mentre non ha occhi che per Polimar sino ad arrivare a pensare che sia lei il motivo principale delle apparizioni del superuomo. Ma al di là dei risvolti soapoperistici della serie, Polimar è davvero il prototipo di un supersoldato moderno. Il polimet, il casco che trasforma Takeshi in Polimar, dietro all’aspetto di un semplice casco da moto, cela in realtà un sofisticato calcolatore che produce e rilascia il polimero indistruttibile di cui si riveste il nostro eroe nella sua trasformazione. Il polimero poi è in grado di dare al suo ospite superforza, supervelocità e invulnerabilità alle pallottole. Come per Superman, l’ultimo Kryptoniano, le pallottole rimbalzano su Polimar e quando sembrano averlo ferito, con un effetto scenico ad alto impatto di spettacolarizzazione, le pallottole vengono espulse dalla pelle ricoperta dal potente polimero. Indubbia la progettazione a scopi militari da parte del suo creatore di questa tecnologia che non solo rende Polimar per 45 minuti un supersoldato, ma gli permette anche, grazie a dei comandi vocali impartiti al casco di trasformarsi in diversi mezzi: un minijet (Polimar Sparviero), un minisommergibile (Polimar Missile), una trivella (Polimar Punte Rotanti), un piccolo bulldozer (Polimar Carro). L’idea dei comandi vocali è chiaramente ripresa dal sistema di arma visto in funzione nei robottoni nagaiani da Mazinga Z in poi. Polimar può combattere in qualunque situazione, ma i mezzi in cui si trasforma non sono dotati di armi essendo esse stesse armi da lanciare contro il nemico. Oltre il tempo limitato a sua disposizione, Polimar manifesta altri limiti di tenuta alle basse temperature (-50° circa) raggiunte le quali il polimero perde le proprie capacità e diventa fragile. Il polimero, infatti, è ignifugo, ma non difende dal freddo.
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