Per tutto il resto di febbraio e il marzo successivo Dick continuò ad attraversare uno stato allucinatorio senza interruzioni. Avrebbe etichettato questo periodo, nei suoi manoscritti, con la sigla “2-3-74”, intendendo appunto l’intervallo Febbraio-Marzo 1974. La visione ripetuta di Cristo e del suo corpo martoriato lo sconvolsero profondamente, com’è testimoniato dai

numerosi frammenti di ipotesi e spiegazioni da lui formulate nei suoi appunti. Cominciarono a presentarglisi scorci dell’antica Roma e man mano che le visioni si fecero più lunghe e frequenti Dick si convinse di vivere una doppia esistenza: una come Philip K. Dick nel presente, l’altra come Tomas, un cristiano perseguitato nel I secolo d.C. (in alcuni testi l’autore arriva a circostanziare più precisamente l’anno del secondo piano temporale, il 70 d.C.). Tra le congetture di Dick ci fu anche quella di essere rimasto vittima di un esperimento di guerra fredda psicologica da parte dell’Unione Sovietica.Credette di essere in ascolto dei criptici bollettini informativi da un satellite artificiale: quello che lui chiamò Zebra oppure VALIS, Vast Active Living Intelligence System, un’entità dai caratteri semidivini mossa da ambigue finalità, che comparirà per la prima volta in Radio Libera Albemuth (Free Radio Albemuth, originariamente intitolato VALISystem A, scritto nel 1976 e pubblicato postumo nel 1985, grazie a una copia conservata da Tim Powers). Se non si convinse di essere il nuovo messia, era sicuro di essere in contatto su una linea privata con il quartier generale di Dio.Il 30 marzo ricevette una lettera anonima, episodio che nella sua raccolta di annotazione sul periodo è citato come “la lettera Xerox”, che lo scaraventò in uno stato di forte turbamento. Provò a parlare delle sue esperienze spirituali con altri scrittori, tra i quali Ursula K. Le Guin e Harlan Ellison, ma dovette scontrarsi con la loro diffidenza. Così riversò tutte le sue ipotesi e supposizioni nei faldoni che sarebbero andati a costituire la sua Esegesi (Exegesis, dal procedimento che in filologia indica l’interpretazione critica dei testi finalizzata alla comprensione del loro significato), una sorta di diario notturno intriso di gnosticismo e filosofia, disseminato di riflessioni rancorose, forzature teoriche e derive ora mistiche ora malinconiche, capace comunque di toccare nei suoi punti migliori vette di lucido pensiero. Milioni di parole, 8000 pagine di appunti raccolti in 81 cartelle dall’amico Paul Williams (giornalista musicale, fondatore nel 1966 di Crawdaddy!, la prima rivista americana di critica dedicata al rock, nominato da Dick esecutore testamentario della sua eredità), di cui è stata finora pubblicata solo una minima parte.Il 1974 segna quindi un’altra data cruciale nel percorso mortale di Dick: il caso Watergate, il completamento di Scorrete lacrime, disse il poliziotto che fu subito nominato per i tre premi più importanti del settore (Hugo, Nebula, Locus), la rivelazione mistica e, per concludere, l’incontro con il mondo del cinema. Fu proprio nell’agosto di quell’anno che il regista francese Jean-Pierre Gorin, già collaboratore di Jean-Luc Godard, gli commissionò una sceneggiatura basata su Ubik. All’epoca Dick viveva a Santa Ana, sobborgo di Los Angeles in cui rimase fino alla fine dei suoi giorni, e il regista si recò personalmente a fargli visita. Le sue intenzioni erano delle più serie e convinte. Una simile congiuntura favorevole fornì forse l’illusione (se non la sicurezza) di un definitivo riscatto. Dick si gettò nell’impresa con entusiasmo neofita e in tre settimane portò a termine la bozza, anticipando di due mesi il termine della consegna. Il progetto poi naufragò a causa delle cattive condizioni di salute del regista, ma Dick ricevette immediatamente una nuova offerta: la Jaffe Associates gli proponeva l’acquisto di un’opzione sul romanzo Do Androids Dream of Electric Sheep? e lui la concesse.