È nella sale russe August. Vosmogo (August Eighth nella versione inglese), film di guerra con forti innesti fantascientifici. Costato sedici milioni di dollari circa, gode di un buon comparto visivo dove non mancano effetti speciali, anche se non di livello eccelso. Si racconta la storia di Ksenia, giovane madre (intepretata da Svetlana Ivanova) che – avendo problemi sul lavoro e nella vita privata – decide di prendersi una vacanza con il suo compagno e spedisce il figlio dal padre nel Caucaso, proprio quando scoppia la guerra con la Georgia. Ksenia dovrà recarsi nella regione a recuperare il figlio, ma il conflitto sarà solo il primo dei suoi problemi. Il film infatti prende una piega piuttosto inaspettata (almeno rispetto alle sue premesse) e pesca elementi fantasy e fantascientifici (una sequenza del trailer russo, riportato fra le Risorse in rete, sembra ripresa direttamente da Transformers…).
Il film è prodotto dal regista e attore russo Fyodor Bondarchuk, al cui attivo figurano varie pellicole di buon successo locale, come The 9th company sulla guerra in Afghanistan e Heat (da non confondersi con l’omonima pellicola di Michael Mann). Al momento il suo titolo più importante è proprio un film di fantascienza, ovvero The Inhabited Island, ispirato al romanzo Prisoners of Power dei fratelli Arkadij e Boris Strugackij, dove si raccontano le avventure di un pilota spaziale schiantatosi su un pianeta sconosciuto. Produzione costata circa trentasei milioni di dollari e uscita in due parti fra il 2008 e il 2009. Si tratta però anche di uno dei pochi insuccessi commerciali per Bondarchuk, dal momento che al botteghino non raggiunse i trenta milioni di dollari di incasso. Premio di consolazione: Boris Strugackij ha espresso apprezzamento per il lavoro svolto dal regista. Tornando a August Eighth, il resto del cast (regista compreso) è composto da nomi sconosciuti (non che Bondarchuk sia famoso qui da noi).
In ogni caso, fra le Risorse in rete il trailer russo e il trailer con sottotitoli inglesi. Curiosamente i due differiscono, e non di poco. Nel secondo infatti l’elemento fantascientifico è del tutto in secondo piano.
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