Il cinema ha sempre saccheggiato la letteratura alla ricerca di idee. I primi decenni dell'ottava arte sono stati ricchissimi di trasposizioni di classici della letteratura. Anche se, parlando di cinema di fantascienza, i casi sono stati forse sempre più rari. Se cerchiamo un motivo lo troviamo facilmente: uno dei punti forti del cinema di fantascienza è la spettacolarità, il poter mostrare cose stupefacenti. Non è la stessa cosa per la letteratura, il cui core business sono le idee, roba che sullo schermo è piuttosto difficile da trasmettere.
Curiosamente forse il più alto numero di film tratti da libri di fantascienza lo troviamo proprio negli ultimi decenni, quelli nei quali in assoluto la sf cinematografica ha teso sempre di più verso la spettacolarità e gli effetti speciali. Un certo numero di film è però riuscito a combinare vfx e idee stuzzicanti, come quelle di Philip K. Dick o Isaac Asimov.
Eppure la domanda che abbiamo citato nel sommarietto dell'articolo continuiamo a porcela. E il repertorio da saccheggiare è ancora vasto. Facciamo qualche titolo.
In realtà sono in ballo da parecchio tempo con l'idea di trarre un film dalla saga più famosa della science fiction. Al momento i diritti sembrano essere del personaggio che ai più sembra forse il meno indicato (be', dopo Michael Bay, certo), Roland Emmerich. Ma non trattenete il fiato, non sono previste novità a breve.
Incontro con Rama di Arthur C. Clarke
Un grande classico del grande autore inglese che potrebbe certamente rendere in modo fantastico sullo schermo: l'esplorazione di un'enorme astronave aliena. Morgan Freeman è innamorato di questo progetto e si dà da fare - senza molta fortuna - per portarlo avanti.
Straniero in terra straniera di Robert Heinlein
Sarebbe stato un film da girare negli anni settanta: nei puritani anni 10 del ventunesimo secolo chi farebbe un film su un nuovo messia che predica la pace e la libertà sessuale? Ma chissà, magari qualche regista un po' "artistico". E perché no, magari tra qualche decennio tornerà lo spirito degli Anni settanta, no?
L'apprendista ammiraglio di Lois McMaster Bujold
E ovviamente tutti gli altri libri del ciclo di Miles Vorkosigan. Ne verrebbe fuori, magari, più che un film, una serie televisiva di quelle fatte per benino, come i prodotti della HBO (Game of Thrones, True Blood). Materiale ce n'è in abbondanza per un'infinità di stagioni. Non facilissimo, magari, trovare l'attore adatto per il piccolo, gracile e un po' storpio protagonista. Suggerimenti?
E quanti altri libri del geniale scrittore canadese potrebbero diventare film. Il grande problema di van Vogt era quello di creare grandi e complessi intrecci senza mai riuscire a richiudere davvero tutti le trame che aveva aperto: per questo, consigliamo senz'altro a J.J. Abrams di cominciare a studiarsi questo autore. Lo troverà uno spirito affine.
L'uomo disintegrato di Alfred Bester
Forse non tutti sanno che lo psi-cop di Babylon 5 interpretato da Walter Koenig si chiamava Alfred Bester proprio in omaggio a questo romanzo, che mette in scena una prodigiosa lotta senza quartiere tra telepati. Tanto fu apprezzato questo romanzo che per onorarlo fu inventato il Premio Hugo. E perché non prendere proprio Koenig nella parte di Lincoln Powell, agente psi di prima classe?
Chi non ama i cani? Il successo, per un film in cui gli uomini hanno abbandonato la terra e il mondo è dominato dai cani, sarebbe assicurato. Da affidare magari alla Pixar per realizzarlo in computergrafica - nessuno come loro potrebbe rendere la pelosità dei protagonisti - o da girare in live action con quella tecnica usata in Babe Maialino coraggioso per far parlare gli animali.
I principi demoni di Jack Vance
Non essendo per natura molto ottimista su questi adattamenti ero indeciso se mettere anche Vance nell'elenco. Perché Vance è sacro, e se venisse rovinato il colpevole non potrebbe essere perdonato. Ma d'altra parte le qualità di Vance sono difficilmente sfruttabili in un film: dialoghi sofisticati, personaggi intricati, ambientazioni pittoresche, scrittura affascinante. Eppure la storia di Kirth Gersen che dà la caccia ai cinque signori della guerra più potenti della galassia sarebbe davvero qualcosa.
La porta dell'infinito di Frederik Pohl
Ecco un romanzo di fantascienza capace di coniugare come pochi il fascino e il mistero dell'esplorazione dello spazio con il realismo della fantascienza contemporanea. La storia di Robinette Stetley Broadhead che si presta come volontario per entrare nelle piccole astronavi costuite da una sconosciuta e scomparsa specie aliena e dirette a destinazioni sconosciute.
Finiamo l'elenco con un altro film del quale si parla da tempo, ma senza indicazioni concrete. Ci sarebbe al lavoro Vincenzo Natali, quello di Cube; l'uscita è prevista per il 2014, che è come dire "vi faremo sapere noi". Gibson sul grande schermo c'è arrivato già varie volte, con risultati alterni. Neuromante è in giro dal 1986: nel frattempo è diventata obsoleto persino il suo incipit, perché nel 2012 i televisori sintonizzati su un canale morto sono blu, non grigio nebbia.
Dieci ne abbiamo promessi e dieci ne abbiamo proposti, ma ovviamente ce ne sarebbero tanti altri. Se volete suggerire, lo spazio nei commenti è tutto vostro.
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