Il caso più famoso di saga interrotta nei videogame è senza dubbio Shenmue. Qualche fan ci spera ancora, ma ormai sono passati parecchi anni e la storia di Ryu Hazuki e Lan Di difficilmente arriverà un giorno a compimento. C'è un altro gioco che compare spesso in cima alle liste dei titoli cancellati più desiderati dai fan: si tratta di Star Wars: Knights of the Old Republic III. Praticamente tutti se lo immaginavano come il gran finale della trilogia, in cui i protagonisti del primo e del secondo capitolo si sarebbero incontrati nei misteriosi territori oltre i confini dello spazio conosciuto cui faceva cenno Star Wars: Knights of the Old Republic II: The Sith Lords.
Anche se purtroppo molto probabilmente l'episodio per computer e console non si vedrà mai, Bioware - che insieme a Ea e Lucasarts ha deciso di continuare a raccontare le vicende della vecchia Repubblica con un salto di trecento anni attraverso il gioco online per Pc Star Wars: The Old Republic - è riuscita comunque a portare il ciclo narrativo alla sua naturale conclusione, trasformando Knights of the Old Republic III in un romanzo, scritto da Drew Karpyshyn, uno degli autori più influenti della science fiction digitale, già sceneggiatore del videogame originale e dei vari Mass Effect.
Il libro si intitola Star Wars: The Old Republic: Revan, arriverà in Italia in estate pubblicato da Multiplayer Edizioni e spiega cosa sia davvero successo ai personaggi dei capitoli precedenti dopo il cliffhanger alla L'impero colpisce ancora di The Sith Lords che lasciava col fiato sospeso. Vengono così rivelate le origini della guerra tra jedi e sith al centro del gioco online e le ragioni della presenza, a secoli di distanza, nel nuovo videogame della serie, di vecchie conoscenze e nomi noti, a cominciare da Satele Shan, discendente di Bastila Shan, tra i coprotagonisti del primo Knights of the Old Republic, ma anche il segreto del ritorno di un personaggio chiave.
Star Wars: The Old Republic prosegue a tutti gli effetti la storia interrotta anni fa. Mentre l'azione recupera grossomodo gli stilemi del campione World of Warcraft, il peso dell'intreccio e la sua esposizione riprendono il più classico stile Bioware, pieno di situazioni di stallo e dialoghi a scelta multipla che influiscono sull'evolversi degli eventi e, a seconda dell'interpretazione, sul carattere dell'alter ego. È di sicuro l'aspetto più interessante del videogame, che sposta l'ago della bilancia dal respiro dell'ambientazione a un più profondo inserimento nelle dinamiche della vicenda, che si può osservare da diversi punti di vista, perché ogni fazione (la Repubblica e l'Impero) ha più tipologie di personaggi, le cosiddette classi (rispettivamente soldato, contrabbandiere, cavaliere e console jedi; cacciatore di taglie, agente imperiale, guerriero e inquisitore sith), ciascuna con la propria trama e i propri bivi narrativi. Pur svolgendosi all'interno di un mondo online persistente, l'esperienza di The Old Republic strizza insomma l'occhio alle avventure singleplayer e nessuno vieta di giocarlo, in larga parte, in questo modo, accompagnati da un assistente virtuale con cui interagire sempre nel solco della tradizione Bioware, specializzata nell'affiancare al protagonista intriganti cast di comprimari.
Intanto, a un mese dall'apertura anticipata dei server, che per molti corrisponde alla fine del periodo di prova compreso nel prezzo del biglietto e alla decisione se rinnovare o no l'abbonamento per rimanere nella galassia di Star Wars: The Old Republic, è in uscita la prima mini-espansione della scaletta, che prevede l'introduzione costante di ulteriori contenuti, i successivi a marzo. Rise of the Rakghouls, disponibile nei prossimi giorni, oltre a parecchie correzioni richieste dagli appassionati, come anti-aliasing e maggiore attenzione verso il PvP tramite una patch di aggiornamento che porta il videogame alla versione 1.1, si concentra su orde di zombi e mutanti che i veterani di Knights of the Old Republic avevano già incontrato nel primo episodio. In particolare gruppi di quattro giocatori di almeno livello 50 sono invitati a dedicarsi a un'apposita Flashpoint, intitolata Kaon sotto assedio, dove per assicurarsi l'alleanza nel settore della Tion Hegemony bisogna esplorare il pianeta con l'obiettivo di debellare l'epidemia di rakghoul, orrende creature generate dai rituali di un antico signore dei Sith. Sul fronte delle Operation, per squadre da otto a sedici giocatori, la novità si chiama Il palazzo di Karagga e ci vede impegnati con gli amici a eliminare un pericoloso cartello degli Hutt.
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