Marie Lu ha un volto luminoso, un sorriso gentile e una grande passione: la scrittura. Ha solo ventisette anni eppure ha appena esordito con un romanzo di fantascienza young adult, dedicato cioé a quel pubblico adolescente a cui le grandi case editrici strizzano l'occhio sempre più spesso, dal momento in cui la saga di Harry Potter ha iniziato a ingrassare i loro conti correnti. Legend, questo è il titolo del romanzo, ha un'impostazione da romanzo di fantascienza distopica in cui il futuro è visto a tinte piuttosto fosche. Gli ex USA sono divisi in due Stati in perenne guerra tra loro: la Repubblica della Costa Occidentale, ricca e civilizzata, e le Colonie, povere e depresse. Due ragazzi, la ricca e talentuosa June, destinata alla carriera militare nella Repubblica, e il coetaneo Day, nato negli slums e diventato presto uno dei criminali più ricercati, non avrebbero niente in comune. Senonché il fratello di June, Metias, viene assassinato e Day è il primo sospetto. Si scatena così una caccia serrata con June nei panni della cacciatrice e Day in quelli della preda, finché i due ragazzi non scopriranno cosa li unisce davvero e quali oscuri segreti nasconde la guerra fra i loro paesi.

La scrittrice, di chiare origini asiatiche, ha parlato del romanzo in una lunga intervista al sito Entertainment Weekly, rilasciata nei giorni scorsi. Cominciando dall'inizio, ovvero dal momento in cui ha concepito l'idea di diventare scrittrice: "Ho iniziato a scrivere seriamente quand'ero adolescente, a circa quattordici anni. Ricordo il momento esatto perché lessi sullo Houston Chronicle un articolo su una scrittrice, Amelia Atwater-Rhodes, che aveva ottenuto il suo primo contratto a soli quindici anni. Fu allora che mi resi conto che potevo fare anch'io qualcosa di simile." Come per ogni esordio, non sono state rose e fiori: "Scrissi quattro romanzi prima di Legend. Il quarto romanzo non vendette molto ma mi diede modo di conoscere Kristin Nelson, il mio attuale agente. Iniziai a scrivere Legend solo per distrarmi; abbiamo fatto alcune revisioni pesanti e finalmente lo abbiamo presentato, ed è stato sorprendente vedere come è stato accolto rispetto agli altri."

Di quei primi romanzi, tutti di fantasy e anche piuttosto originali (l'ultimo aveva come protagonista Mozart bambino), non è rimasta traccia, anche se Lu spera ancora di poterli rilanciare. Nel frattempo però la scrittrice non è rimasta con le mani in mano, diventando art director di una compagnia produttrice di videogame. "Non penso che la scrittura di Legend sia stata consapevolmente influenzata dai videogames, ma la mia esperienza e la mia passione per i giochi è entrata nel romanzo in alcuni aspetti: ad esempio gli Skiz Fight presenti nel romanzo, e su cui i protagonisti scommettono, sono derivati dalla mia passione di ragazzina per i picchiaduro come Mortal Kombat o Tekken."

Marie Lu
Marie Lu
Dopodiché Lu parla dello spunto da cui è scaturita l'idea del romanzo: "L'impostazione distopica è nata da una mappa che ho trovato online, e che descriveva la situazione della Terra nell'ipotesi di sciogliemento dei ghiacciai, con innalzamento del livello del mare di cento metri. Era una mappa affascinante, perché mostrava come gli Stati Uniti meridionali fossero praticamente andati: dalla California iniziava questo enorme lago che arrivava fino a Sacramento, l'Europa era sparita, l'Australia divisa in due. Questo era il mondo di partenza per il mio romanzo. Dopodiché ho pensato alle implicazioni: a come tutta la gente cercasse rifugio a ovest, e di come gli Stati dell'ovest si potessero difendere dai profughi. Gli Stati Uniti divisi praticamente in due, tra l'Ovest composto ancora di terre emerse e l'Est che non ne ha più. Questa è stata l'impostazione della Repubblica e delle colonie." Da questa idea di base Lu ha poi costruito, per stratificazioni successive, l'intero universo del romanzo, aggiungendo dettagli di costume, sociologia, tecnologia e lingua.

Lu passa poi ad analizzare altri aspetti del romanzo collegati al mondo reale, e al fatto che, pur essendo orientato a lettrici e lettori più giovani, non presente tratti romantici tipici, ad esempio, della saga di Twilight: "Il romanticismo non è mai stato il mio forte. [...] Ho sempre avuto più interesse per i rapporti tra fratelli, perché io non ne ho. Sono un perfetto prodotto della politica della Cina del figlio unico, ma ho sempre desiderato avere un fratello o una sorella maggiore, per cui scrivo costantemente di quel tipo di rapporto." Da notare inoltre il passaggio dai punti di vista, completamente differenti, dei due protagonisti: "E' interessante vedere come ciò che è giusto sia molto relativo, e ho voluto mettere questo aspetto in Day e June, perché Day vede le cose in maniera completamente diversa da June, che rispetto a lui sta dalla parte sbagliata. Ma è realistico pensare che anche lei abbia ragione, in base a quello che le hanno insegnato a scuola e a quello che pensano le persone intorno a lei." E i due personaggi, Day più emotivo e istintivo, June più fredda e logica, rappresentano tratti che Lu ha o vorrebbe avere nella propria personalità. Tenuto conto che, come rivela Lu, June inizialmente doveva essere un personaggio maschile, cambiato poi per rendere il conflitto più interessante.

Per quanto riguarda il futuro, Lu ha intenzione di continuare a scrivere ciò che più le piace, pur incorrendo nelle possibili critiche in cui incappano coloro che non "usano" la propria provenienza etnica come fonte per fare letteratura: "Personalmente non ho avuto critiche, ma so che altri autori le hanno avute. Penso sia deludente che da noi ci si aspetti che scriviamo solo della nostra etnia. Magari qualcuno potrebbe dirmi: ehi, perché non scrivi dell'esperienza di tua madre con la Rivoluzione Culturale? Sarebbe affascinante, ma io voglio scrivere solo quello che voglio scrivere. Dovremmo essere come qualsiasi altro autore di qualunque altra etnia." Idea che si riflette anche sui personaggi del libro, la cui origine etnica è lasciata nel vago: "Avrete sentito parlare delle polemiche sul casting di Akira, per via che gli attori asiatici sono stati quasi del tutto esclusi. Il fatto che un protagonista asiatico non sia considerato sufficientemente appetibile è qualcosa su cui Hollywood dovrà ancora lavorare parecchio."

Insomma, Marie Lu sembra avere le idee chiare oltre a un brillante futuro da scrittrice, visto il successo di vendite e critica che Legend sta ottenendo. Tanto che il libro è già stato opzionato dalla CBS Film e dai produttori Wyck Godfrey e Marty Bowen, gli stessi che hanno contribuito a produrre proprio la saga di Twilight, oltre che Io, Robot, Eragon e altri film del filone fantastico e fantascientifico. Intanto il mondo di Lu va avanti, e altri romanzi si annunciano all'orizzonte.