Noomi Rapace ha visto il suo mondo stravolgersi dopo aver girato i tre film tratti dalla trilogia Millennium, che l'hanno lanciata in tutto il mondo, facendole ottenere ruoli di primo piano nel prossimo Prometheus e nell'imminente Sherlock Holmes: Gioco di ombre.
Proprio all'anteprima di quel film l'attrice ha raccontato a Collider di come abbia imparato l'inglese solo tre anni fa e dell'impatto con il set di Ridley Scott: "È stata una cosa folle. Nei giorni scorsi stavo registrando alcuni dialoghi aggiuntivi e il film era fantastico. Ricordo la prima volta che sono arrivata sul set, era incredibile. Mi ha tolto il fiato il modo in cui è stato creato quel mondo. Non c'erano green back, li abbiamo usati al massimo due volte".
Infatti, come aveva anticipato lo stesso regista, "hanno costruito tutto davvero. Era magico, sconvolgente. Ridley è un artista in grado di realizzare inquadrature straordinarie, che sono allo stesso tempo brutalmente meravigliose".
Per quanto riguarda il suo ruolo: "Credo che il mio personaggio sia il cuore del film. Durante la storia, la seguiamo e la vediamo cambiare. All'inizio è una donna di fede, ma anche una scienziata e una archeologa. Ha una missione e molte speranze. Ma a metà del film qualcosa cambia e diventa una guerriera, per diventare una sopravvissuta nella parte finale".
È stata più un'esperienza che semplice recitazione: "È stato un viaggio intenso e drammatico per me, ma quando abbiamo concluso le riprese in Islanda è stato come tornare sulla terra. Avevo passato così tanto tempo su una astronave e su un pianeta assurdo, che è stato affascinante rendersi conto di quanto fossi profondamente coinvolta".
Non vediamo l'ora di intraprendere il suo stesso viaggio.
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