Continua la saga infinita di Akira. No, non quella del manga di Katsuhiro Otomo, i cui albi sono usciti dal 1982 al 1990. E nemmeno quella dell'anime omonimo, che dal 1988 è rimasto nel cuore e nella mente degli appassionati di cyberpunk e di fantascienza in generale. La saga a cui ci riferiamo è quella dell'action movie, ovvero del film con attori veri, che da svariati anni prova ripetutamente a farsi strada tra major hollywoodiane, riscritture di sceneggiature, problemi produttivi, abbandoni di registi e soprattutto corse folli e illogiche per la costruzione di un cast che permetta a Otomo di non vergognarsi della versione americana del suo capolavoro. Cosa già difficile a prescindere.
Ora però sembra che un punto fermo nel cast sia finalmente stato messo. Il regista del film, lo spagnolo Jaume Collet-Serra, ha dato la sua approvazione ad Appian Way e Warner Bros, che producono e distribuiranno la pellicola, per l'ingresso nella produzione dell'attore giapponese Ken Watanabe nel ruolo del Colonnello, l'oscura figura militare che nel manga è a capo del progetto Akira, in cui si studiano i poteri psichici latenti di bambini e adolescenti. Dopo che per molti mesi si era fatto per quel ruolo il nome illustre di Morgan Freeman, nelle scorse settimane la parte era stata offerta a Gary Oldman; dopo il fallimento di questa trattativa, è stato ufficialmente contattato Watanabe.
Nato cinquantadue anni fa a Koide, cittadina del Giappone occidentale, Watanabe è stato per molti anni una star della televisione nipponica, soprattutto in ruoli d'azione. Il salto a Hollywood lo ha fatto nel 2003 nella pellicola in costume L'ultimo samurai, in cui era il Signore della guerra prima antagonista e poi alleato di Tom Cruise. Ha poi conquistato parti di rilievo in film come Letters from Iwo Jima del grande Clint Eastwood e in Batman Begins di Christopher Nolan. Ed è stato proprio Nolan a offrirgli la parte del megaboss multinazionale Saito in Inception, che lo ha definitivamente lanciato tra le star del cinema internazionale. Un ottimo interprete quindi, che tra l'altro porterebbe in Akira un attore giapponese, ritornando quindi a quell'atmosfera orientale di cui il manga era imbevuto e che il film rischia di cancellare.
Già perché, oltre ai problemi finora incontrati, la produzione ha dovuto fronteggiare anche la protesta di molti fan contro il cosiddetto whitewashing, lo "sbianchettamento" di Akira, ovvero lo spostamento dell'azione del film dalla Neo-Tokyo postatomica del manga originale a una Neo-Manhattan di un futuro non ben precisato. E non è soltanto una questione di fondale, poiché come tutti i lavori di Otomo, anche Akira è imbevuto della cultura e della visione giapponese di temi e atmosfere, che rischiano una trasformazione nel passaggio alla visione stelle e strisce. La cosa è talmente sentita che persino George Takei, il mitico Sulu di Star Trek, si è mosso con una petizione online per protestare contro quella che ha definito "un'offesa agli Asiatici e ai fan". Staremo a vedere se l'arrivo di Watanabe basterà a placare tutti; nel caso ovviamente che la trattativa vada in porto. Nel frattempo sono stati ufficialmente contattati Garrett Hedlund (Tron: Legacy) per la parte dell'eroe Tetsuo e Kristen Stewart, l'eroina di Twilight, per la parte della rivoluzionaria Key. La saga continua.
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