Il 2 dicembre arriverà finalmente in Italia il film La cosa, prequel del film...La cosa, un pezzo di storia del cinema sfortunato all'uscita, ma diventato negli anni a seguire un autentico cult-movie. Le aspettative e le responsabilità erano dunque molto alte per tutti gli interessati, in particolar modo per la protagonista, che ha raccontato come ha affrontato la sfida.
Parlando con Screenrant, Mary Elizabeth Winstead ha raccontato del suo primo approccio al personaggio e alla sfida/rischio di assomigliare al McReady di Kurt Russell: "Quando ho accettato la parte ho pensato che dovevo rendere il personaggio divertente o qualcosa del genere, per distinguermi da McReady".
Il dubbio si è però dissipato velocemente: "Poi mi sono detta che non dovevo vederla così. Il fatto che sia la protagonista non la rende identica al personaggio di Kurt Russell. Di fondo, McReady era un pilota di elicotteri, mentre lei è una paleontologa e un'intellettuale. È forte, è intelligente e cerca di sopravvivere quando tutto comincia ad andare di male in peggio. Non volevo farla diventare una super eroina, solo una donna forte".
E dice che il suo paragone semmai è con la Ellen Ripley/Sigourney Weaver del primo Alien, prima che diventasse una vera e propria guerriera nei capitoli seguenti: "Non ho voluto copiare il suo stile, ma lei è una tale icona che non puoi non averla come punto di riferimento".
Spiega poi altre ragioni che l'hanno portata ad accettare: "Quando ho letto la sceneggiatura l'ho vista come una ventata di freschezza: niente sottotrama romantica, niente scena sotto la doccia. Ci sono solo persone che combattono per la loro vita e Kate non è diversa dagli uomini".
Il suo ruolo poi aveva il compito più difficile, perché è la prima a dubitare delle persone che la circondano: "L'aspetto più importante era costruire bene i passaggi: quando comincia a scoprire qualcosa e quanto lontano arriva nelle sue scoperte. Non volevamo che saltasse alle conclusioni immediatamente. Kate nutre sospetti, ma non le è chiaro cosa stia accadendo. È più un sesto senso che le fa pensare che qualcosa non va, arriva a razionalizzare la situazione solo a un certo punto".
È anche soddisfatta dell'uso degli effetti speciali: "Gli effetti reali usati sul set sono grotteschi e fantastici, creati con l'intento di avvicinarsi allo stile di Carpenter. Il tutto poi è stato migliorato con la computer grafica, ma l'effetto complessivo doveva ricordare il primo film, solo un po' più moderno. Volevamo che avesse il tono dei film anni '80, ma anche che fosse in linea con ciò che il pubblico moderno, che magari non ha visto il film originale, si aspetta andando al cinema".
L'aspetto più peculiare era che "nelle scene in cui compariva l'alieno, avevamo queste persone che correvano in giro in costume di scena, con i tentacoli e tutto il resto, inseguendoci nei corridoi della base. In partenza sembrava sciocco, ma quando vedevi il risultato nel monitor, era straordinario". E conclude dicendo che il suo ruolo ha un compito importante: "Io sono l'occhio del pubblico, devo far muovere la storia e fare in modo che si capisca cosa sta accadendo".
Uscito in patria il 14 ottobre, il film ha finora incassato diciotto milioni di dollari, contro i trentotto di budget, venendo battuto da un altro remake, quello di Footloose, che uscito nello stesso periodo, ha incassato cinquantaquattro milioni partendo da un budget di ventiquattro.
Ma non è escluso che The thing possa funzionare meglio all'estero che in patria, come sta accadendo spesso ultimamente (vedi I tre moschettieri, costato novanta milioni, ne ha incassati cento al di fuori degli Stati Uniti e solo venti in patria), dando così un'ulteriore chance al ritorno in scena dell'alieno mutaforma più subdolo della storia.
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