Dal momento in cui Ridley Scott ha ufficializzato il suo ritorno al mondo di Blade Runner, con l'ambizioso progetto di dare nuova vita al film di culto, la rete è esplosa in una rissa senza fine di ipotesi e pseudo notizie. A un certo punto lo stesso regista ha deciso di rompere il silenzio e di comunicare qualche informazione sul progetto, cominciando a definire se nelle intenzioni la storia ripartirà da dove finiva (la versione cinematografica) precedente o se assisteremo a una evoluzione, come accaduto con Prometheus, che da prequel di Alien si è trasformato in qualcos'altro.
Così parlando con Speakeasy, Scott ha detto che il film "si può definire un sequel (liable as a sequel, per la precisione)". Ovvero, nelle parole del regista, la storia del nuovo film comincerà in un punto non ancora specificato subito dopo la fine della pellicola del 1982. Anche se si dovesse evolvere in qualcosa di diverso, come accaduto con Prometheus, "non cambierà il suo status di sequel".
E riguardo alla preproduzione, aggiunge che "sono vicino a trovare uno sceneggiatore che sia in grado di aiutarmi a dare forma alla storia. Ma abbiamo ancora molta strada davanti". Scott racconta anche il suo incontro all'epoca con Philip K. Dick, autore del romanzo Gli androidi sognano pecore elettriche? che vide "molto stressato, ma aveva trovato il romanticismo nel suo pessimismo".
E riguardo al suo film: "Tutti pensano che sia un gran film alla Philip Marlowe con Harrison Ford nel ruolo dell'investigatore, in realtà si esplorava il concetto di umanità". Ed è proprio sull'argomento del cast si conclude l'intervista: "Il progetto sta andando avanti ma senza comprendere il cast originale". Quindi, niente Deckard? "No, decisamente no".
A presto con le prossime news sul futuro di Blade Runner.
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