Domani, 15 novembre, Halo: Combat Evolved compie dieci anni. Dieci anni influenzati profondamente dal successo del videogame creato da Bungie, lo sparatutto fantascientifico che ha fatto esplodere il genere su console, canonizzandolo in molti aspetti evidenti ancora oggi. Non erano mancati altri tentativi, tra cui gli acclamati titoli Rare per Nintendo 64, Goldeneye 007 e Perfect Dark, il primo recentemente fatto oggetto di un remake “cinematografico” per Wii che è sbarcato nei giorni scorsi su Ps3 e Xbox 360, il secondo rimasterizzato in hd e distribuito via Xbox Live. Ma è stata la ricetta inventata da Halo, su misura della vecchia Xbox e del suo paddone, a segnare il vero punto di svolta, che ha portato alla definizione dell'odierna scena del digital entertainment, dove gli sparatutto dalle scrivanie hanno conquistato pian piano anche il salotto.
Microsoft, che come produttore ha rivestito un ruolo fondamentale in questa rivoluzione, spingendo la serie fino a trasformarla in un multimilionario fenomeno di costume allargato ai vari media, festeggerà i primi dieci anni di Halo e Xbox con il rifacimento ad alta tecnologia dell'originale. Halo: Combat Evolved Anniversary sarà disponibile nei negozi da domani per Xbox 360. Si tornerà quindi a indossare la corazza di Master Chief, un supersoldato al centro di un'affascinante space opera dall'accento western e i toni da kolossal, che vede contrapposti pochi sparuti marine a parecchi alieni, sullo sfondo di un misterioso, onirico pianeta a forma di anello. Un paradigma del viaggio: fantascientifico e in first person shooter. Il titolo reca in calce la firma di 343 Industries, lo studio interno - a cui è stato affidato anche il prossimo Halo 4 - costituito da Microsoft per seguire la serie dopo l'addio di Bungie. Al progetto hanno però collaborato diverse software house.
Saber Interactive, la casa di Time Shift, si è occupata della campagna, che si può affrontare - passando dall'una all'altra in qualsiasi momento alla semplice pressione di un tasto, come nei remake di The Secret of Monkey Island - in maniera classica, osservando il gioco esattamente com'era nel 2001, o rimasterizata, con tutti gli aggiornamenti grafico-sonori del 2011 e modifiche al gameplay attivabili attraverso la selezione dei tipici “teschi”. Sul fronte multiplayer, che rilegge le mappe storiche nel segno di Halo: Reach e aggiunge il co-op online, ha lavorato Certain Affinity, fondata da un veterano di Bungie e già all'opera sui pacchetti di Halo 2 e Reach, oltreché su serie come Call of Duty e Left 4 Dead. I contenuti multimediali inediti inseriti come voci di un ricco database e che offriranno retroscena sulla trama sono stati curati dagli specialisti di Sequence Group.
“Coordinare tutti i team affinché raggiungessimo il risultato che avevamo in mente è stata una bella sfida” rievoca il produttore Dennis Ries, di 343 Industries, sulla serie dall'epoca di Halo 3: Odst - Truppe d'assalto orbitali. “Halo non è un titolo come gli altri. È un'icona. Per riconsegnarlo ai giocatori del 2011, abbiamo camminato su una linea sottile, attenti a non fare mai troppo né troppo poco. Volevamo mantenere l'esperienza di gioco identica a quella di dieci anni fa e Saber Interactive ci ha aiutato a trovare le soluzioni tecniche per ottenerlo. Si è dimostrato il socio giusto per ciò che avevamo intenzione di fare con Anniversary. D'altra parte Certain Affinity è stata meravigliosa sul fronte dell'online perché ha una lunga esperienza sia di Halo che di multiplayer in generale.
Dieci anni sono molti nel mondo dei videogame e sugli ultimi dieci anni di videogame Halo ha avuto un'influenza importante. Qual è l'eredità principale consegnata da Halo?
Dal mio punto di vista, Halo: Combat Evolved ha inaugurato un intero genere di first person shooter. Lo ha fatto creando uno schema di controllo facile da usare su Xbox. Prima molti giocatori erano abituati a giocare gli sparatutto su computer, ma quando si sono avvicinati a Xbox hanno trovato un sistema di controllo alternativo che funzionava davvero. Se prendiamo questo, il sistema di controllo, e lo mettiamo insieme al suo modo di raccontare una grande storia, ecco la combinazione che ha reso Halo così speciale. Ed è stato Halo, ne sono convinti in molti, a decretare il successo di Xbox. Quindi, se dovessi dire qual è il contributo importante dato da Halo, penso proprio sia l'aver trovato una maniera di rendere divertenti i first person shooter su console e farlo raccontando contemporaneamente una grande storia di fantascienza. Anche se non è stato il primo sparatutto su console, ha rappresentato la soluzione migliore dando avvio a tutto ciò che è venuto dopo.
Come avete lavorato su questo remake/remastered?
Halo: Combat Evolved Anniversary non è solo la versione rimasterizzata o il semplice remake del primo Halo. Ha molte caratteristiche in più. Abbiamo inserito tantissimo valore aggiunto. Ci sono le modalità attivabili coi teschi che cambiano il gameplay (un'usanza inaugurata in Halo 2, ndr), abbiamo gli achievement, la campagna adesso si può giocare in cooperativa online attraverso Xbox Live, ci sono i terminali con i video che approfondiscono aspetti della storia e dell'universo di Halo, abbiamo il 3D, la colonna sonora orchestrale ri-registrata in Dolby Digital allo Skywalker Ranch e il supporto a Kinect (per alcune operazioni si possono utilizzare i comandi vocali, ndr). Crediamo che tutti questi elementi rivoluzioneranno l'approccio a un remake di un videogame sotto molti aspetti. Halo Anniversary ridefinirà il modo di concepire il ritorno di un classico.
Che tipo di Halo sarà Anniversary? Guarderà più al passato o al futuro?
Il bello di Halo Anniversary è che spetta all'utente decidere. Per tutto il videogame si ha l'opportunità di guardare al passato e vedere com'era Halo nel 2001, provarlo davvero, giocando volendo l'intera avventura col classic mode, ma si può anche osservare il futuro, gettare uno sguardo su dove potrebbe andare l'universo di Halo, per esempio prestando molta attenzione ai terminali video. La stessa sceneggiatura si presta a una duplice chiave di lettura, siccome sulla linea narrativa il primo Halo (2001) è il capitolo successivo a Reach (2010), che gli fa da prequel, per cui Anniversary (2011) diventa un'ottima occasione per i nuovi giocatori di tuffarsi nella saga e conoscere meglio la storia. Direi che Anniversary è proprio un punto d'incontro tra passato e futuro della serie. Oggi può rappresentare un modo ideale per fare il primo passo nell'universo di Halo. È il capitolo perfetto per iniziare anche perché Halo è stato uno dei primi videogame a insegnare, direttamente dentro al gioco, nelle prime fasi, come usare i controlli. Era già allora un titolo creato per accompagnare i giocatori nel mondo dei first person shooter per la prima volta. Gli altri Halo non hanno più dato così importanza a questo aspetto.
Giocare il primo Halo adesso ha solo un valore storico o il videogame, nella scena degli sparatutto di oggi, e dopo Reach, ha ancora qualcosa da dire?
Il gameplay si è mantenuto benissimo, non ha perso smalto, anche nei confronti dei titoli usciti negli ultimi anni. Quando mi sono avvicinato per la prima volta al progetto, devo ammettere che avevo questo timore: “Sarà ancora divertente?”. Stiamo parlando di un videogame di dieci anni fa! E in dieci anni cambiano tantissime cose, ma mi sono sentito immediatamente a mio agio, perché ho compreso subito quanto il gioco sia in realtà tremendamente divertente anche oggi. Il gameplay non è assolutamente invecchiato.
Da questo punto di vista, ci sono differenze tra la versione originale e quella rimasterizzata?
In Halo Anniversary abbiamo voluto rifinire di più i piccoli problemi che qualcuno può pensare di aver incontrato nell'originale. Non dico che li abbiamo corretti, ma nella modalità aggiornata (nel classic mode il videogame appare esattamente come nel 2001, ndr) abbiamo modificato certi elementi per rendere l'esperienza di gioco ancora migliore. Per esempio il livello della biblioteca: è una sezione che molti nell'originale hanno trovato frustrante, perché continuavano a perdersi. Non c'erano segnali chiari che ti mostrassero dove andare, era tutto molto scuro e si veniva attaccati costantemente da ogni direzione. Quindi nella versione rimasterizzata ciò che abbiamo fatto è stato inserire delle indicazioni e concentraci sull'illuminazione, in modo che i giocatori non si perdano più così spesso.
Il primo Halo nasceva da un'idea molto forte, con radici nella strategia in tempo reale. Era un first person shooter che si giocava in maniera completamente diversa dagli altri grazie ai suoi intensi campi di battaglia. Dopo cinque capitoli in cui, tra affinamenti e variazioni, quell'idea è già stata sviluppata, approfondita, espansa da Bungie, la serie ha ancora qualcosa da dire?
Halo ha assolutamente ancora molto da dire. Parlando dell'universo di Halo in generale, dal punto di vista della storia, penso che abbiamo fatto un ottimo lavoro coi libri e con i contenuti multimediali rilasciati attraverso Waypoint. Ma ci sono molte storie che aspettano di essere raccontate anche nei videogiochi. E c'è tanto gameplay da scoprire. Con Halo, ogni volta vogliamo aggiungere qualcosa. Anche in questo episodio, che nasce come remake, non mancano le novità, a partire dalla presenza del classic mode accanto alla versione aggiornata.
Quando una serie, con la sua struttura di gioco, può dirsi compiuta e per proseguire diventa necessario voltare pagina in maniera più netta?
Ci sono elementi di Halo che non invecchieranno mai e saranno sempre divertenti. L'open world, che non molti sparatutto hanno o che, comunque, quando altri provano a inserire non riescono a fare bene come Halo, sono talmente distintivi che non verranno abbandonati e lo stesso vale per il tipo di racconto, la capacità della saga di narrare grandi storie. Rimane però anche tanto spazio per innovare, ma appunto senza tradire lo spirito della serie.
La trilogia originale di Halo sembrava inserirsi in maniera abbastanza congruente nell'America post 9/11. Che Halo saranno i prossimi episodi?
Non ho mai considerato la saga in questi termini, ma trovo interessante il punto di vista. In un certo senso si può forse leggere anche così la maniera di intendere l'eroismo propria di Halo. Non posso purtroppo ancora parlare dei prossimi capitoli, ma il punto di vista è interessante.
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