Jose Padilha è un uomo ricercato. Dovunque vada, anche se presenta il suo Elite Squad 2, il discorso si sposta inevitabilmente su Robocop. Così ha risposto ad alcune domande poste da Crave Online per mettere in chiaro alcuni aspetti del suo remake.
Riguardo a un possibile nuovo design del protagonista e di ED-209, risponde: "Non ne posso parlare, ma ci stiamo lavorando proprio in questi giorni, per cui alcune cose le so già. Per me il design è legato alla storia, non viene fuori dal nulla, è connesso all'universo che stai esplorando".
E riguardo ai rumor sugli attori contattati: "Ho sentito questi rumor, ma non abbiamo ancora pianificato un casting. È successo che mentre ero in Olanda a presentare Elite Squad 2, un giornalista mi ha chiesto a chi pensavo come protagonista e io ho detto che negli Usa ci sono molti buoni attori, come Michael Fassbender e Chris Pine, poi la rete ha fatto il resto".
Non rimarrà però legato allo script di Darren Aronofsky, precedentemente collegato al film: "Io ammiro molto Aronofsky, ma ho il mio punto di vista su Robocop, che è totalmente diverso dal suo. È una cosa diversa, un film diverso, persino il periodo storico è diverso".
Il primo Robocop aveva come tema dominante lo strapotere delle multinazionali ma "ci sono costanti e variabili a questo mondo, alcune cose cambiano altre no. Le multinazionali che controllano le persone sono una costante. Oggi sono le banche, fra trent'anni sarà qualcos'altro, era qualcosa di diverso più indietro nel tempo, ma noi non faremo un film basato sulla situazione attuale". E aggiunge: "Di base è la storia di un oggetto di proprietà delle multinazionali che però vuole avere una sua identità. E Alex Murphy rimarrà il personaggio centrale, Bruce Wayne è Batman, Clark Kent è Superman e Alex Murphy è Robocop".
Per quanto riguarda il suo stile di regia: "Ho sempre lavorato con la macchina a mano, per cui mi viene naturale, ma ho un modo specifico di usarla. Non mi piace quando il regista fa tremare l'immagine senza motivo. Sì, mi piace che la macchina da presa sia sempre in movimento, è una cosa idealistica, ma mi piace che nei miei film tutto si muova in avanti. Non mi piace che la storia si fermi, voglio che il pubblico si chieda cosa succederà dopo".
E anche noi non vediamo l'ora di scoprirlo.
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