Era un romanzo molto atteso e finalmente è nelle librerie. Si tratta di Le quattro cose ultime (The Last Four Things, 2011) secondo volume della trilogia The Left Hand of God dello scrittore inglese Paul Hoffman. A gennaio abbiamo letto il primo volume La mano sinistra di Dio (The Left Hand of God, 2010). Un romanzo che ha avuto un grande succcesso, conteso dalle maggiori case editrici, i cui diritti sono stati venduti in poco tempo in ben ventidue paesi.
Nel mondo creato dalla fantasia di Hoffman esiste un grande monastero, conosciuto come il Santuario dei Redentori. Qui, insieme ad altri diecimila ragazzi, è cresciuto fra stenti, punizioni, addestramento all’obbedienza totale e cieca, un ragazzino che ora ha quattordici anni, Thomas Cale, e da dieci è chiuso nel santuario. Lui desidera solo fuggire e non sa di essere speciale, è "prescelto da Dio" ed è anche temuto dagli stessi Redentori. Riesce a fuggire, ma diventerà un reietto. Al termine del volume si conoscerà di quale grande potere è dotato Thomas Cale.
In Le quattro cose ultime troviamo Cale rientrato forzatamente nel Santuario. Qui i Redentori lo chiamano Angelo della Morte, confermando che è il "prescelto da Dio". Solo lui potrà portare l’esercito dei Redentori alla vittoria in un'ultima battaglia contro i misteriosi Antagonisti. Morte, Giudizio, Paradiso e Inferno. Queste sono le quattro cose ultime, ma ora sono cinque, perché si è aggiunto Thomas Cale. Lui deve portare la redenzione nel mondo, anche se comporterà l’annientamento del genere umano. Ma quale segreto nasconde la Mano Sinistra di Dio?
L’autore. Paul Hoffman ha passato gran parte della sua infanzia in giro per il mondo, assistendo alle spericolate evoluzioni del padre, un pioniere del paracadutismo acrobatico. E comunque riuscito a laurearsi in Letteratura inglese al New College di Oxford. Dopo la laurea ha fatto diversi lavori, diventando poi un affermato sceneggiatore cinematografico. Dal suo primo romanzo The Wisdom of Crocodiles è stato realizzato un film con Jude Law e Timothy Spall. Il suo secondo romanzo, The Golden Age of Censorship, è una commedia noir basata sulla sua esperienza come recensore di film. Come sceneggiatore ha collaborato alla realizzazione di tre film e ha lavorato, tra gli altri, con Francis Ford Coppola.
La quarta di copertina. Per dieci anni ha vissuto nel Santuario dei Redentori. Per dieci anni ha patito la fame e il freddo. Per dieci anni ha subito terribili punizioni e atroci torture. E, per tutto quel tempo, ha avuto un unico obiettivo: fuggire. E ci è riuscito. Eppure, dopo aver conosciuto il mondo al di fuori del Santuario - un mondo in cui l'amicizia si è rivelata una trappola e l'amore si è trasformato in una menzogna - Cale è tornato, pronto a obbedire al proprio destino: diventare la Mano Sinistra di Dio e redimere i peccati dell'umanità. Annientandola. Investito di un potere pressoché assoluto, Cale arruola i detenuti del Purgatorio, le carceri del Santuario dove sono rinchiusi i nemici dell'Unica Vera Fede, e li invia subito in battaglia: decine, centinaia, migliaia di uomini mandati consapevolmente al massacro come monito per il resto dell'esercito. Per i Redentori, è la prova della sua risolutezza e il primo passo verso la vittoria finale. Per lui, invece, è il primo passo verso la vendetta. Sotto quella maschera di spietata ferocia, infatti, Cale nasconde una tempesta di emozioni contrastanti. Proprio lui che ha imparato a non provare benevolenza o rimorso, paura o pietà, è in realtà lacerato da sentimenti così impetuosi da sfuggire persino al controllo dei Redentori. Sentimenti che lo costringeranno a fare una scelta. Perché lui è l'Angelo della Morte. Lui è la Mano Sinistra di Dio. Ma, forse, la sua strada deve essere ancora tracciata...
Paul Hoffman, Le quattro cose ultime (The Last Four Things, 2011)
Traduzione Alessandro Storti, Editrice Nord, collana Narrativa 460, pagg. 390, euro 18,60
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