Primo episodio della saga miliardaria saga dei dinosauri senza Steven Spielberg, invece, al timone di A.I., Jurassic Park III è finito - invece - in mano a Joe Johnston, già autore di Jumanji e del sottovalutato October Sky. Purtroppo in questa pellicola mancano totalmente la paura e l'elemento fantastico con i soliti ingredienti della serie (corse, ammazzamenti e digrignamenti di denti) portate avanti all'ennesima potenza, puntando - stavolta - ad un target più da bambini con tanto di famigliola felice riunita per sfuggire ai dinosauri. Il resto è pura noia con il ritorno di Sam Neill nel personaggio del primo film, quel Dottor Alan Grant che non riesce mai ad andare oltre una patina di pura superficialità e che - se sviluppato a dovere in sede di sceneggiatura - potrebbe, invece, risultare molto interessante.
Jurassic Park III diventa quindi un mondo stile Mc Donald's, con la citazione tutt'altro che nascosta di Peter Pan con un telefono satellitare al posto della famosa sveglia nella pancia anziché di un coccodrillo, di un tirannosauro che - per fare ridere i più piccini - lo espellerà nelle feci,costringendo tutti a farsi strada in una cacca enorme pur di trovare la via di salvezza.
Una pellicola tremenda, insomma, dove ogni intento parascientifico ha lo spessore di una carta in cui avvolgere un panino con l'hamburger. Un finale patetico, poi, con un tanto muscolare quanto inutile spiegamento di forze dell'esercito americano contro i dinosauri, intristisce ancora di più lo spettatore, letteralmente "vessato" da una trama fragile, tenuta su solo dagli intenti mangiasoldi di una Hollywood che mira a fare fessi genitori e bambini...
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