Il romanzo Il virus dell'odio è il primo volume di una trilogia horror a opera di David Moody, autore inglese che si inserisce nella grande tradizione britannica delle storie apocalittiche, non senza portarvi un soffio di originalità. Affascinato dalla fine del mondo, Moody ha capito, grazie a migliaia di ore passate a leggere libri o a guardare film catastrofici, che lavorare in banca era molto meno divertente che scrivere romanzi, e ora la sua carriera di scrittore sembra non conoscere ostacoli.
L’autore. Nato a Birmingham nel 1970, ha lavorato in banca prima di cominciare a scrivere romanzi apocalittici e di suspense. Hater è uscito nel 2009 ed è un classico dei capelli dritti, ambientato in uno scenario possibile e che già sentiamo intorno a noi.
La quarta di copertina. "Odierò se potrò, altrimenti amerò, controvoglia" ha scritto il poeta Ovidio, sottolineando il nesso tra due sentimenti solo all’apparenza discordanti. Ventun secoli dopo, l’inglese David Moody approfondisce il tema in chiave fantascientifica, descrivendo l’azione del primo virus della violenza selettiva. Il letale agente patogeno scatena la ferocia di metà della razza umana contro l’altra metà: salvarsi sarà difficile, salvare la civiltà un’impresa disperata al cui confronto 28 giorni dopo (il film) sembrerà un picnic in famiglia.
I diritti cinematografici di questo romanzo sono già stati opzionati da Guillermo Del Toro per un film targato Universal.
David Moody, Il virus dell'odio (Hater, 2006) traduzione di Sacha Rosel, Mondadori, collana Urania 1575, pagg. 240, euro 4,50
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