Era il lontano 1992 quando al cinema arrivava Universal Soldiers, strambo ma non bruttissimo (nemmeno bellissimo) b-movie su un espediente davvero particolare da parte dell'esercito per economizzare sulla forza lavoro: utilizzare i cadaveri dei marines morti come robot privi di personalità. Almeno fino al momento in cui, alla Robocop, la personalità non tornava, per cui Jean Claude Van Damme e Dolph Lundgren tiravano fuori il meglio e il peggio di sé dandosi battaglia. Il film, ebbe poi ben quattro sequel e un quinto (Universal Soldiers: A New Dimension) è previsto per il 2012.
Ma non è finita qui, in questi giorni la FreemantleMedia Enterprises ha annunciato al mondo di avere acquistato i diritti televisivi del marchio per un vero e proprio reboot televisivo, scritto dal prolifico Damian Kindler (Stargate Universe e Sanctuary).
David Ellender, boss della Freemantle, ha dichiarato che "Universal Soldiers è il nostro primo esperimento nel campo della fantascienza action, così da diversificare il nostro crescente portfolio nel campo della fiction e sottolineando così il nostro ruolo leader nel campo narrativa di qualità a livello mondiale".
A loro volta, i due executive producers della serie, Allen Shapiro e Craig Baumgarten aggiungono che "era da molto tempo che volevamo dare nuova vita al mondo di Universal Soldiers. Siamo entusiasti di lavorare con la FreeMantle e siamo certi che i milioni di fan che hanno apprezzato i film, accoglieranno i nostri soldati universali anche nei loro salotti".
Se anche voi non vedete l'ora di invitare a cena un gruppo di scontrosi marines non morti, restate in attesa di ulteriori resurrezioni, cioè notizie.
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