Il regista brasiliano Jose Padilha ha davanti una sfida non indifferente: rimettere in servizio Robocop, personaggio di culto per due film cinici, violenti e sanguinari (e non esiste alcun terzo film), laddove il primo capitolo era degno figlio del suo regista, Paul Verhoeven.
Ma Padilha ha una sua idea e la seguirà fino in fondo: intervistato da una testata olandese, riportata da Blastr, il regista ha dichiarato che vuole seguire una diversa visione della storia di Robocop.
"Amo il tono tagliente e politico di Robocop e penso che ci sia una urgente necessità di un film con questo tono. Ma non ripeterò quello che Verhoeven ha già fatto così chiaramente e con forza."
La sua visione della nuova vita di Murphy sarà diversa. "Voglio seguire aspetti che Verhoeven non ha trattato: se sei un uomo trasformato in robot, come lo vivi? Che differenza si è sviluppata tra umani e robot? Cos'è il libero arbitrio? Cosa significa perderlo? Questi sono i temi che mi interessano."
Padhila sembra voler riportare il tono e i temi del suo Elite Squad 2 (Tropa de elite 2) nel mondo di Hollywood, che a loro piaccia o no: "Io cerco di fare i film che preferisco e che mi piacciono, che coinvolgono temi sociali, a prescindere di dove mi trovo. Se poi non piacerà a Hollywood, va bene lo stesso."
Che ne dite, Robocop è in buone mani?
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