Chiamatelo con il suo nome e cognome, oppure con il nick S*, o ancora con il soprannome di Sommo, alla fine resta e probabilmente resterà per sempre Mister Fantascienza.com, l’uomo che è riuscito a offrire a tutti, appassionati e non, il mondo della science fiction sul web in Italia. Prima con la nostra rivista Delos, fondata con Luigi Pachì, e poi con il portale che ha dato forma e visibilità al genere – letterario, cinematografico, fumettistico, ludico, etc. – che tutti noi amiamo. Ma Silvio Sosio non si è fermato qui. Con altri amici – Pachì, Franco Forte e successivamente Gianfranco Viviani – è diventato anche editore ed ha riportato la fantascienza in libreria con la collana Odissea, dove vengono pubblicati i migliori romanzi brevi sia di autori internazionali, quasi sempre premi Hugo e Nebula, sia di autori nostrani. Dopo 48 numeri di curatela della collana nelle mani di Viviani, Sosio prende in carico la cura di Odissea Fantascienza con il numero 49 e con un Maestro italiani quale è Vittorio Curtoni. Nero su Bianco, infatti, è l’antologia dello scrittore piacentino appena uscita nella collana. Con Silvio Sosio non potevamo non fare il punto sulla salute della collana e della fantascienza in generale, non dimenticando di parlare anche degli altri generi collaterali. Senza dimenticare di “estorcere” al nuovo curatore le anteprime sulle prossime uscite.
Vorrei prima di tutto approfittare del tuo ruolo di editore della Delos Books per fare un bilancio sulla casa editrice e sulle varie collane, prima di dialogare su Odissea Fantascienza. Siete leader nell’editoria di genere e vi siete imposti soprattutto con la collana Odissea Vampiri: avete pubblicato per primi, per dirne una, Charlaine Harris. Qual è lo stato di salute della collana, del “genere vampiri” e della Delos Books in generale?
Non buonissimo a essere sinceri, anche se in confronto alle condizioni del mondo editoriale in generale non ci possiamo lamentare. Il 2010 è stato un anno pessimo, il 2011 probabilmente anche peggiore. Noi abbiamo galleggiato senza crescere ma anche senza perdere. I vampiri come genere sono in fase calante; noi per fortuna abbiamo avuto (parlo al plurale, ma il merito è solo di Gianfranco Viviani) la lungimiranza di imboccare una nuova strada che sta dando eccellenti risultati, quella della versione ironica del genere, con la collana Vampiri & Paletti.
Accanto a Odissea Vampiri sono nate prima Odissea Streghe e recentemente Odissea Zombie e Vampiri & paletti. Ci illustri un po’ le caratteristiche di queste collane e gli autori su cui puntate maggiormente?
Odissea Vampiri, Vampiri & Paletti e Odissea Streghe sono tutte dedicate a varianti del paranormal romance. Va detto in generale che spesso la gente pensa a Twilight e storce il naso, i libri della Meyer hanno una forte componente adolescenziale che noi in generale evitiamo. I libri delle nostre collane hanno spesso componenti romantiche o erotiche, ma non mancano mai mistero e azione. Vampiri & Paletti aggiunge anche una buona dose di humour che non guasta mai. Odissea Streghe invece è caratterizzata da personaggi femminili molto forti, maturi, protagonisti in tutti i sensi. Odissea Zombie ha tutto un altro target di lettori. Si tratta di un sottogenere a metà tra horror e fantascienza che sta producendo ottimi titoli in questi anni, e il primo romanzo della collana, Rot & Ruin di Jonathan Maberry, ne è la dimostrazione. Il secondo esce tra poco ed è stato un vero e proprio caso letterario: Il primo giorno di Rhiannon Frater.
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