Autore non molto prolifico ma estremamente incisivo, Wilson Tucker ha scritto diverse opere che si inseriscono a pieno titolo nel filone post-apocalittico; dopo L'anno del sole quieto, affascinante intreccio tra il viaggio nel tempo e un conflitto razziale che ha martoriato l'America, Urania Collezione pubblica Il lungo silenzio, dove la costa orientale degli Stati Uniti è stata devastata da una guerra atomica e biologica.
Figlio della paura della catastrofe nucleare degli anni cinquanta, Il lungo silenzio è una storia di sopravvivenza, in una landa ostile e densa di pericoli, circondata da un confine al di là del quale si trova la salvezza, vicina ma impossibile da raggiungere.
La quarta di copertina. "Gary scivolava nell’oscurità lungo la riva e aspettava il rumore dell’esplosione, il colpo penetrante di una carabina. Che insensata quella vecchia a pensare di poter sgattaiolare attraverso il ponte, l’altra estremità era sorvegliata dalle truppe con i fari a raggi infrarossi e i cannocchiali montati sulle carabine." È l’inizio della spaventosa cronaca di guerra futura di cui è protagonista il soldato Russell Gary: un uomo che ha la sola colpa di essersi ubriacato prima che si scatenasse l’inferno. Per di più sulla riva “sbagliata” del fiume. The Long Loud Silence è il romanzo più celebre di Wilson Tucker. Lo presentiamo nella versione appositamente ampliata e aggiornata dall’autore e con la prima stesura inedita della conclusione, mai apparsa nelle edizioni americane.
L’autore. Wilson Tucker (1914-2006), americano, è l’autore di classici come La città in fondo al mare (1951), Signori del tempo (1953), Tele-Homo Sapiens (1954), L’uomo che veniva dal futuro (1955), Mi chiamo Ben Steward (1957) e L’anno del sole quieto (1970). È Autore emerito della SFWA (1996).
Wilson Tucker, Il lungo silenzio (The Long Loud Silence, 1952) traduzione di Armando Silvestri, Mondadori, collana Urania Collezione 104, pagg. 224, euro 5,50.
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