Mancano solo un paio di settimane a quello che sembra essere l'appuntamento più atteso [per il momento non diciamo il più importante] della nuova stagione televisiva con contenuti fantastici. Il 26 settembre la Fox manderà infatti in onda il primo episodio, della durata di due ore, di Terra Nova.
Prodotto da Steven Speilberg, ma anche da Brannon Braga, la serie prevede tredici episodi e ha presentato l'inusuale scelta di essere acquistata direttamente come serie televisiva senza che sia stato girato e mostrato un pilot per convincere i finanziatori.
Da segnalare che dei ritardi nella fase di post produzione degli effetti speciali hanno fatto spostare l'iniziale periodo di messa in onda da Maggio a Settembre.
Riepiloghiamo il concept: nel 2149 la popolazione terrestre ha seri problemi di sopravvivenza e decide che deve abbandonare il pianeta; non lo fa nello spazio, ma nel tempo, e inizia a colonizzare il passato trasferendo una prima colonia 85 milioni di anni nel passato. Una delle famiglie coinvolte è quella di Jim Shannon, interpretato da Jason O'Mara. Ben presto scoprirà che non tutti coloro che sono coinvolti nel progetto hanno in mente solo il bene dell'umanità.
Sul sito collider.com è apparsa una intervista all'attore (Life on Mars, Band of Brothers) in cui si è parlato di questo futuro da cui si scappa, dei metodi di lavorazione, delle domande poste dalla trama e di quali sranno le risposte.
O'Mara ha esordito dicendo che il futuro dipinto nella serie è realistico, ovvero che è quello che rischiamo nella peggiore delle ipotesi se non facciamo qualcosa per cambiare le nostre abitudini come specie. La serie sottolinea che è un futuro possibile.
Non si tratta della prima serie in cui ha a che fare con i viaggi nel tempo (e su questo ha a lungo scherzato con i suoi familiari), ma i due personaggi (sam Tyler di Life on Mars e Jim Shannon) sono molto diversi. Il primo vuole tornare nel suo tempo, il secondo deve adattarsi a un nuovo tempo che sarà per sempre il suo. Il primo ha delle sfide interne da risolvere, il secondo delle sfide esterne.
A livello di recitazione ha avuto molto a che fare con il "green screen", anche se solo quando la minaccia era alle sue spalle o se doveva voltarsi per affrontarla. In ogni caso ha dovuto recitare rimanendo molto concentrato e usando molta immaginazione, perché i dinosauri vengono aggiunti dopo. "E' necessario usare tutta la tua immaginazione per vedere quella cosa davanti a te, che ti respira addosso, e sapere che ha un odore particolare. Ho visto le varie concept art dei dinosauri e alcuni dei raptor sono simili a dei coyote: rognosi, selvaggi e affamati. I nostri dinosauri hanno molta personalità e sono estremamente maligni."
A livello di background della trama O'Mara ha detto che nel passato hanno portato parecchio equipaggiamento moderno, ma che ovviamente devono anche produrre molte cose con il materiale a disposizione e che quindi ci saranno cosa dall'aspetto primitivo. La buona notizia è che alcuni materiali non più disponibili nel future, come la lana, il cuoio o il cotone, lo saranno di nuovo. Inoltre è previsto, nel corso della serie o di specifiche puntate, di rispondere direttamente alle domande che è lecito porsi e non lasciare le cose in sospeso (a differenza di Lost): ad esempio se sia possibile comunicare col futuro e come.
O'Mara ha poi concluso che l'influenza di Spielberg si è sentita anche se non era presente di persona. In un paio di occasioni il produttore esecutivo Jon Cassar ha specificato che alcune cose andavano girate in un determinato modo, perché era Mr. Spielberg a volerle così.
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