Cunicoli: il tracciato sotterraneo della storia del mondo
Nel suo inseguimento della verità, a più riprese il detective Landsman deve fare i conti con la paura per gli spazi angusti, che deflagra di fronte ai cunicoli. Un cunicolo sembrerebbe essere stato usato dall’assassino di Mendel Shpilman per introdursi nello Zamenhof e quindi abbandonarlo indisturbato. Un cunicolo, forse lo stesso, collega lo Zamenhof con il Blackpool, l’albergo situato dall’altra parte di Max Nordau Street, covo dei cospiratori.Un numero imprecisato di altri cunicoli scavati nelle viscere della città evoca a Landsman una digressione sul passato di Sitka:
Landsman pensa alle schiere di uomini e donne giunti qui con suo padre, quelli che le sofferenze e l’orrore non avevano spezzato, ma piuttosto reso determinati. Gli ex partigiani, gli oppositori, i combattenti comunisti, i guastatori della sinistra sionista – la marmaglia, per usare una definizione dei quotidiani del Sud – tutti quelli che dopo la guerra arrivarono a Sitka con l’anima vulcanizzata, e combatterono contro Orsi polari come Hertz Shemets la loro breve, sfortunata battaglia per il controllo del distretto. Sapevano, quegli uomini coraggiosi e devastati – era una certezza come il sapore della lingua che avevano in bocca – che i loro salvatori un giorno li avrebbero traditi.
Entrarono in questo paese selvaggio che non aveva mai visto un ebreo, e da subito cominciarono a prepararsi per il giorno in cui li avrebbero rastrellati e costretti a fare i bagagli, a opporre resistenza. Poi, a uno a uno, queste donne e questi uomini induriti, arrabbiati, erano stati cooptati, scelti, messi all’ingrasso, aizzati l’uno contro l’altro, oppure neutralizzati dallo zio Hertz e dalle sue infinite operazioni.
Tunnel di Varsavia, li chiamano adesso. Vie di fuga predisposte in caso di dover ricorrere a misure estreme.
E altri tunnel sono scavati sotto Gerusalemme, sotto il Monte del Tempio, che dal 691 d.C. è sormontato dalla Cupola della Roccia, il più antico edificio islamico al mondo, che si staglia dorata nel cielo della Città Santa come il bersaglio prescelto nell’attentato terroristico ordito dai cospiratori ultraconservatori. La tragedia, che malgrado le informazioni in loro possesso Landsman e Bina non riescono a fermare, scaraventa la nebulosa delle fazioni arabe sull’orlo di una guerra civile, e prepara la strada per il ritorno degli ebrei in Israele.
Inutile dire che le immagini dell’attentato richiamano alla mente gli attacchi dell’11 settembre 2001.
Tante cose scioccano Landsman, in quell’immagine sullo schermo televisivo, ma la più scioccante di tutte è il semplice fatto che degli ebrei di Sitka abbiano agito su un oggetto situato a tredicimila chilometri da lì. La cosa sembra violare una qualche legge fondamentale della fisica emotiva che Landsman conosce. Lo spazio-tempo di Sitka è un fenomeno curvo; chiunque, allungando il più possibile un braccio in qualsiasi direzione, finisce immancabilmente per toccarsi la schiena.
Gerusalemme come New York, gli arabi vittime a loro volta di manovre occulte di lobby internazionali. E la disinformazione, come insegna anche quel saggio sulla propaganda, la manipolazione delle menti e il controllo sociale e psicologico che è il citato L’arcobaleno della gravità di Pynchon, opera costantemente come una forza contraria intesa a confondere le acque.
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