Delos 17: Robert J. Sawyer
intervista con
Robert J. Sawyer
Robert J. Sawyer è l'autore del romanzo "Killer On-Line", al quale lo scorso aprile è stato assegnato il Premio Nebula. Delos è andata alla scoperta di questo nuovo, promettente autore.
Luigi Pachì.Delos: Abbiamo appena saputo che il mese scorso hai vinto il premio Nebula con il romanzo The Terminal Experiment, pubblicato in maggio dall'Editrice Nord col titolo Killer On-Line. Cosa si prova a vincere un premio così importante? Te lo aspettavi?
Sawyer: Senza dubbio, vincere il Nebula è stata la cosa più importante che mi sia accaduta dal punto di vista professionale. E' stata davvero una sorpresa. Era la prima volta che entravo nelle nomination, e normalmente un autore entra in finale più volte prima di riuscire a vincere. Inoltre questo premio viene assegnato dall'Associazione degli Scrittori di Fantascienza e Fantasy d'America, e io non sono americano, ma canadese, e il libro è ambientato in Canada. Mi aspettavo qualche tipo di pregiudizio verso il libro.
Il libro è stato pubblicato direttamente come tascabile - di solito i rilegati sono favoriti, ed è stato l'unico a non essere inviato in gran quantità ai membri della SFWA per cercare voti. Quando ho aperto la busta e ho letto il mio nome sull'invito al banchetto della premiazione, è stato un colpo.
Delos: Secondo la tua opinione, qual'è stato l'ingrediente segreto del tuo romanzo che ti ha consentito di vincere il premio?
Sawyer: Il grande scrittore americano William Faulkner una volta ha detto: il cuore umano in conflitto con sé stesso è l'unico argomento sul quale valga la pena scrivere. Apparentemente la fantascienza sembra andare contro questa idea, però. Spesso tratta di tecnologia, o aspetti curiosi della scienza, ma raramente di qualcosa di umano. Killer On-Line è un vero romanzo umano, e in senso letterario parla proprio del cuore umano, dell'anima, in conflitto con sé stesso. Il personaggio principale del romanzo si confronta con un'intelligenza artificiale che non è altro che una simulazione della sua fin troppo imperfetta anima umana. Senza togliere nulla agli altri romanzi in finale al premio Nebula, penso che il mio fosse quello che trattava i temi più universali. La SFWA associa scrittori di ogni genere, letterari, avventurosi, di fantasy e di fantascienza classica. Il tema del mio libro sembra abbia fatto presa trasversalmente un po' su tutti.
Delos: Potresti spiegare ai nostri lettori l'ambientazione della storia di Killer On-Line?
Sawyer: Si svolge a Toronto, in Canada, nell'anno 2011... appena quindi anni nel futuro. Toronto è la più grande città del Canada, molto moderna, molto pulita, etnicamente diversificata. Mi è sempre sembrata un'ottima ambientazione per un romanzo di fantascienza, ma soltanto un paio di volte in passato è stata usata a questo scopo. Il mio mondo del 2011 è poco più avanzato di quello attuale. Non ci sono auto volanti o il teletrasporto. Ma c'è una presenza molto più massiccia di computer nella vita di tutti i giorni. Una delle parti più terrificanti del romanzo riguarda la casa "intelligente" di una dei personaggi, una casa nella quale ogni lampada e ogni porta e ogni rubinetto sono controllati dal computer, che li rivolta contro di lei.
Delos: Quale dei tuoi personaggi ti piace di più, e perché?
Sawyer: Il mio personaggio preferito è Sarkar Muhammed. Sarkar è un amico di vecchia data del protagonista, Peter Hobson. Ha solide convinzioni morali - come molti musulmani - ma non è un reazionario senza spessore, come spesso i musulmani sono descritti dai media. E' piuttosto un tipo divertente, fa un sacco di battute, è brillante. E' stato molto divertente descriverlo.
Delos: Quando hai cominciato a leggere, e poi a scrivere, fantascienza?
Sawyer: Ho cominciato a leggere fantascienza quando avevo circa dieci anni. I miei genitori erano entrambi accademici, e mi hanno sempre incoraggiato a leggere. Quando mio padre scoprì che guardavo programmi di fantascienza alla televisione, invece di scoraggiarmi uscì e mi comprò qualche buon libro di sf. Lui non leggeva fantascienza, ma conosceva il nome di Isaac Asimov dai suoi libri scientifici, ed ecco perché me lo fece conoscere. Cominciai a scrivere fantascienza molto giovane, e provai a vendere il mio primo racconto quando avevo solo diciannove anni.
Delos: Quali sono le ragioni per cui scrivi fantascienza invece di altri generi?
Sawyer: Ho scelto di scrivere fantascienza per diverse ragioni. Prima di tutto perché mi piace leggerla. In secondo luogo, ero molto interessato alla scienza, e lo sono tuttora. Terzo, perché la strada per una carriera di successo nella fantascienza mi è sempre stata molto chiara: scrivi buoni racconti, li vendi, scrivi un romanzo, trovi un agente che lo rappresenti sulla base della fama che ti sei costruito con i racconti, e così via. In altre branche della narrativa è molto più difficile sfondare, anche se hai talento, mentre nella fantascienza la via è aperta. Sembrava una meta raggiungibile, e questo per me era importante, visto che sono sempre stato molto pragmatico.
Delos: Fantascienza classica, new age, cyberpunk: come classificheresti te stesso? In altre parole, senti più vicina alla tua la fantascienza scritta, per esempio, da Fred Pohl, James Ballard o William Gibson?
Sawyer: Mi considero un autore dell'età d'oro aggiornato agli anni Novanta. Amo molto il sense of wonder e le idee stimolanti. Il mio autore preferito è Arthur C. Clarke, e qualcuno una volta ha detto che io scrivo come Clarke, ma con una migliore caratterizzazione dei personaggi. Questa è una definizione del mio lavoro che mi piace molto.
Delos: Quali sono i tuoi romanzi e autori preferiti, oltre a Clarke?
Sawyer: Per quanto riguarda la fantascienza i miei romanzi preferiti sono La porta dell'infinito di Frederick Pohl e Le fontane del paradiso di Arthur C. Clarke. Sono anche un grande appassionato dei racconti di Larry Niven. Al di fuori del genere, il mio romanzo preferito è To Kill a Mockingbird di Harper Lee.
Delos: Che riviste di fantascienza leggevi in passato, e quali leggi oggi? Trovi che siano cambiate?
Sawyer: Ho sempre apprezzato le tra grandi riviste americane di fantascienza, Analog, la Isaac Asimov's e Fantasy and Science Fiction. Sono uno scrittore di fantascienza "hard", quindi Analog è sempre stata la mia preferita; è anche la rivista che è cambiata di meno nelle ultime decadi. Il suo editor, Stanley Schmidt, sa esattamente cosa vogliono i suoi lettori, e riesce a darglielo tutti i mesi. Il più grande cambiamento nella rivista di Isaac Asimov, secondo me, è una tendenza a pubblicare lavori con pochissimo contenuto fantascientifico. Non sono molto contento di questo fatto: ci sono molte opportunità per la letteratura mainstream e così poche per la fantascienza. Preferirei trovare vera fantascienza in ogni racconto.
Delos: Gli alberi sono sempre di meno. Pensi che il futuro delle riviste sia su internet?
Sawyer: Sospetto che l'editoria elettronica finirà per prevalere, ma non così presto come molti futurologi pensano. Le riviste e i libri su carta hanno tutti i vantaggi sulle versioni elettroniche: sebbene milioni di persone siano connesse a internet, per ognuna di esse ce ne sono almeno mille che non lo sono. L'editoria in rete ha molti vantaggi per l'editore - maggiore visibilità, costi di distribuzione ridotti - ma non moltissimi per il lettore, e, nel mercato librario, è il lettore che conta, alla fine.
Delos: Cosa ne pensi dei cittadini di internet e della ciberautostrada nella società quotidiana? Quali evoluzioni prevedi?
Sawyer: Internet ha raggiunto un punto di svolta cruciale. Tutti coloro che volevano esserci - che ne traevano beneficio immediato - ora ci sono. Ma molti, molti di più non sono collegati, che la considerano una moda, una mania, una perdita di tempo. Queste persone devono essere convinte a entrare in rete, e questo potrebbe essere difficile. Credo che il grande mutamento che vedremo sarà un allontanamento dall'interattività - come i newsgroup di Usenet - verso un semplice sistema di ricerca di informazioni senza contatto umano, come avviene col world wide web. Ironicamente, questo probabilmente porterà un gran numero di persone su internet, alla lunga. Molta gente viene bruciata molto rapidamente nei newsgroup a causa della durezza incredibile di alcuni partecipanti. Gli esseri umani non sono abituati a comunicare con brevi frammenti di testo sullo schermo di un computer; interpretiamo tutto ciò che è scritto molto più seriamente di quanto intendesse l'autore. Finché non troveremo il modo di rapportarci in questo modo, internet continuerà ad avere un muro che la terrà lontata da moltissima gente.
Delos: Quali sono i tuoi progetti per il futuro? C'è qualche libro in arrivo?
Sawyer: Ho tre libri finiti e pronti a uscire. Starplex è un romanzo di hard sf ambientato in un lontano futuro, e uscirà in volume negli Stati Uniti in ottobre, dopo essere apparso a puntate su Analog. Frameshift è un romanzo molto simile a Killer On-Line, ambientato nella nostra epoca e che affronta i problemi morali posti dall'ingegneria genetica. Infine, c'è Illegal Alien, un vero e proprio processo con un avvocato difensore extraterrestre. Mi sto dando molto da fare, e mi godo ogni minuto.
Delos: Grazie per la collaborazione, Robert, e auguri per altri grandi successi. Il presente testo può essere letto in linea o scaricato, e può essere diffuso per via telematica senza limitazioni. Il testo è però di proprietà dell'autore e non può essere utilizzato per scopi commerciali, pubblicato su riviste commerciali o inserito in CD-Rom, senza la previa autorizzazione dell'autore.
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