“E se tu fossi il drago?”
Quelle parole mi turbinavano nella testa. Certo era possibile, ma che importanza avrebbe avuto visto che io mi sentivo me stessa? Una simile rivelazione che ricadute avrebbe avuto? Certo... miliardi sul piano etico e scientifico, avrebbe detto Shara, ma a me, cosa sarebbe cambiato? Nulla di nulla in pratica.L'unica sponda cui il mio pensiero andasse alla deriva, in fondo, era lei!
Adesso sarebbe stata più vecchia di me. Quel viaggio ci aveva allontanate di anni. Nella sua ultima lettera avevo intravisto una donna matura, che aveva cresciuto una figlia che ci somigliava sempre di più, una figlia che mi ero lasciata indietro e la cui vita mi era stata strappata dalla velocità della luce. Erano passati sei anni per loro da quell'ultima lettera, e trenta in tutto: un'infinità per noi, eppure così poco per me.
La Stazione in fondo adesso era in viaggio da poco più di un anno.
Shara... avevo solo paura di averla persa per sempre.
Posai lo sguardo sul palmare del capitano. Cosa aveva scritto?
Sbirciare non era un delitto, in fondo era tutta roba della mia mente.
Sul quadrante in alto c'era una specie di orologio, come un conto alla rovescia. Ma cosa misurava? Scossi le spalle. Sul quadrante inferiore c'erano invece dei link.
Incuriosita mi voltai verso il fondo della sala: nessuno mi stava guardando e del capitano non si vedeva l'ombra. Allungai una mano verso il palmare e lo girai verso di me, con un'elegante rotazione del polso. Sfiorai il primo dei collegamenti.
Teorema del ritorno di Wernick - Poincaré.
Dato un sistema conservativo Wernick - Hamiltoniano, che occupa una regione limitata dello spazio delle fasi degli stati probabili, dopo un tempo sufficientemente lungo quasi tutte le possibilità tornano vicine, quanto si vuole, a quelle iniziali.
Seguiva una dicitura piuttosto criptica: Sindrome Denso-Visore rientrata, ma il soggetto ancora manifesta ricorsi post-traumatici multiversali.
Tornai indietro e sfiorai anche l'altro link.
Teorema dell'eterno ritorno di Wernick – Poincaré.
Dato un tempo infinito il sistema ripete infinite volte le stesse possibilità iniziali, a meno di alcune traiettorie di misura nulla.
L'eterno ritorno: sarebbe stato bello pensare che una simile grazia mi fosse stata concessa. Se quel sistema fosse stato l'insieme delle nostre anime, tutte prime o poi sarebbero ritornate a sfiorarsi, a vivere insieme, ancora e ancora.
Seguiva un'altra nota criptica.
Il soggetto ancora non coglie l'essenziale ma credo sia reintegrabile.
Supposto che il soggetto fossi io... rimisi tutto a posto e mi adagiai sospirando allo schienale, pochi istanti dopo il capitano ritornò e riprendemmo la conversazione. Ma ero perplessa. Possibile che avesse lasciato aperta quella pagina apposta?
- Allora Lyra, hai riflettuto?
- Sì.
- E a quale conclusione sei giunta?
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