Molti shoot sono comunque di stampo catastrofistico e il legame con film apocalittici, primo

A ingrossare il cast c’è poi un nutrito gruppo di comprimari fra soldati e civili.
Le riprese sono durate quasi un anno e sono state fatte principalmente in Louisiana. Altri shoot sono stati presi presso la grande base Marines di Prendleton vicino a Los Angeles e ovviamente nella metropoli stessa.
Dopo la grande delusione di Skyline, attendiamo con ansia di verificare se World Invasion sia invece all’altezza del budget impiegato. Dalla visione dei trailer sembrerebbe di sì: gli effetti speciali sono di ottima fattura e anche il live-action dei combattimenti appare intrigante e dinamico. Ed è proprio su quest’ultimo aspetto che il regista Liebensman sembra puntare sostenendo che gli sforzi della produzione si sono concentrati nel far apparire i presupposti della storia come qualcosa che funziona, nonostante il genere fantascientifico.
Insomma, si è puntato a dare un certo realismo alle riprese sull’onda di un filone aperto dal bel lavoro di Neill Blomkamp, District 9, e che ha spostato l’attenzione e quindi la visione e lo sguardo della Macchina da Presa su aspetti più strettamente legati alla realtà degli ambienti e delle situazioni. Una tendenza che ha portato ad avere riprese ricche di una crescente dinamicità ma che tuttavia, fa già storcere la bocca a molti - me compreso - che non sopportano di veder ballare la telecamera per centoventi minuti senza che ci sia un reale bisogno di utilizzare sempre questo modo di riprendere l’azione. D’altra parte, l’approccio registico e in generale l’uso sapiente della cinepresa è la cifra qualitativa di un regista e talvolta anche la fortuna di un intero film.
Attendiamo quindi l’uscita di World Invasion nelle sale italiane, dal 22 Aprile, e saremo in grado di dare un giudizio più completo e ponderato al lavoro di Liebensman.
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