Andrew Kosove e Broderick Johnson sono al centro dell'attenzione (o del ciclone, se preferite) da quando la settimana scorsa hanno ufficialmente acquisito i diritti per prequel, sequel, serie tv e quant'altro (ma non il remake) legato al mondo di Blade Runner. Motivo per cui il sito Io9 è andato a chiedere lumi sui loro piani per affrontare una simile responsabilità.
Innanzitutto, alla domanda se il film sarà un prequel o un sequel, la loro risposta è stata: "Non lo sappiamo ancora, quando lo sapremo ve lo faremo sapere. È ancora troppo presto". Ma non è troppo presto per guardarsi intorno: "Possiamo dirvi che siamo in quella fase in cui ascoltiamo le idee di diversi autori e registi che porteremo nel progetto, solo dopo decideremo il da farsi".
Perché proprio Blade Runner? "È uno dei nostri film preferiti e l'universo che è stato creato è pieno di idee e possibilità. Siamo affascinati intellettualmente e pronti a esplorare le idee che il fim evoca e il suo sottotesto. Questo e i personaggi sono ciò che fanno grande un film ed è l'opportunità di una vita quella di provare a esplorare approfonditamente questi temi".
Quali storie pensate siano state aperte in Blade Runner senza essere esplorate? "Stiamo vivendo nell'era della rivoluzione industriale tecnologica, che è in rapido e costante cambiamento. Philip K. Dick è stato brillante nell'immaginare un mondo che magari non esiste ma che sta prendendo forma velocemente." Quindi, vedere le possibilità: "Possiamo immaginare come sarà il mondo nell'immediato futuro o come sarà dopo Blade Runner, perché ci sono cose che sono entrate a far parte della nostra essenza, della coscienza, che qualche anno fa non potevamo nemmeno immaginare".
Un esempio arriva dal mondo reale. Dice Kosove: "Ero all'aereoporto di Dallas e ho visto un robot che faceva le pulizie, ma non solo, era in grado di conversare e lo faceva fluentemente. A quel punto ho pensato a quanto il mondo si muovesse velocemente e a quante idee di Dick fossero ora possibili, nonché al materiale che era possibile scoprire nel film per il nostro progetto".
E come pensano di lavorare rispetto all'anno citato nel film, il 2019? "Questo è il senso di prequel e sequel no? Se fai un prequel sarà ambientato in un futuro vicino, ma che potrebbe essere molto diverso dal mondo che conosciamo."
Quanto può essere interessante per loro l'ammutinamento dei replicanti che viene citato all'inizio del film, motivo per cui vengono dichiarati illegali? "Sarebbe una direzione affascinante e fenomenale. Il Pentagono sta lavorando su tutte le strade possibili per combattere senza usare esseri umani. La logica estensione è esattamente quella immaginata da Dick, dove a cose non umane vengono dati compiti che gli esseri umani non vogliono fare. Ma se ci fosse un grado di umanità in queste cose, come risponderebbero?"
Parla anche Bud Yorkin, coinvolto attivamente nel progetto: "Ovviamente ci saranno i replicanti, è la parte da cui siamo partiti originariamente. Ma i replicanti possono essere di tipo diverso ed essere coinvolti nel vita degli umani. Ma alla fine, i replicanti diventano qualcosa di diverso". Aggiunge Kosove: "C'è anche un altro aspetto unico in Blade Runner che è assolutamente giusto riportare ai giorni nostri: cosa significa essere umani? Avere empatia, provare sentimenti? Per noi è un concetto fondamentale e un esercizio intellettuale scoprire come potrebbe essere il mondo pre e post Blade Runner".
C'è stato un tentativo di contattare Ridley Scott? "Non posso dirvi se lo abbiamo chiamato o no, ma la sua benedizione sul progetto è molto importante per noi. Abbiamo un profondo rispetto nei suoi confronti, è uno dei più grandi registi viventi e uno dei più bravi mai esistiti. Per cui ovviamente per noi è molto importante."
Come pensate di gestire le reazioni dei fan? "Innanzitutto è molto importante che si capisca una cosa: la Alcon non è di proprietà della Warner. È una società indipendente che ha un rapporto molto stretto con loro fin dalle origini, sono i distributori dei nostri film, ma niente è pagato dalla Warner. Tutti i fondi sono nostri e per rispondere alle preoccupazioni dei fan, questo progetto può funzionare oppure no. Potremmo fare questo film oppure potrebbe non succedere mai."
Un fatto è certo: "Non ci saranno enormi riunioni con quindici executive che fanno micromanagement su ogni passaggio creativo. Broderick e io incontreremo autori e registi e capiremo in che direzione andare e in quale storia crediamo. E poi avremo la libertà artistica di fare un grande film".
Quale sarebbe il regista perfetto che vorreste firmasse per girare il vostro film? "Nei nostri sogni? Christopher Nolan, che abbiamo aiutato all'inizio con il film Insomnia, sarebbe il regista perfetto. Penso che il metodo adottato da Nolan per Batman sia precisamente quello che vorremmo venisse applicato dal regista che si unirà a noi, anche se fosse Ridley Scott. È esattamente la nostra ambizione per il film."
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