Esistono numerosi esempi di narrativa brevissima in campo fantascientifico, che sono passati alla storia: esemplare quello di Sentinella di Fredric Brown. Questo di cui parliamo dovrebbe essere però uno dei racconti più brevi in assoluto nella storia della letteratura, esempio fulminante di come si riesca a sintetizzare uno svariato numero di concetti in pochissime parole: trentuno, per l'esattezza. E le ha contate il suo autore, uno che la storia della fantascienza (e della scienza) ha contribuito a scriverla fin dal principio, vale a dire Arthur C. Clarke (2001: Odissea nello Spazio, Incontro con Rama, solo per citare due titoli).
A riportare alla luce siseneG, questo è il titolo del racconto, è stato il sito americano Letters of Note. Sito curioso che ha come scopo quello di pubblicare in rete lettere, appunti, note varie di personaggi famosi. Appunti rigorosamente scritti a mano, recuperati dalle collezioni private o da musei e fondazioni, e meritevoli, secondo il curatore del sito Shaun Usher, di essere portati all'attenzione del pubblico di Internet per il loro valore, o perché testimonianze di un avvenimento o di un momento storico. In questo caso ad attirare l'attenzione di Usher è stato il fatto che il racconto, scritto nel 1984, è stata la prima opera breve di Clarke prodotta dopo un periodo di dieci anni trascorsi solo a scrivere romanzi; oltre a essere uno degli ultimi racconti brevi scritti da Clarke prima della sua scomparsa, avvenuta nel 2008, nonché il più breve in assoluto.
In realtà risulta che Clarke avesse scritto e pubblicato racconti anche alla fine degli anni settanta, ma è lo stesso autore a spiegare siseneG nella nota con cui spedì il racconto alla rivista Analog, e che Usher ha recuperato insieme al racconto stesso dagli archivi dell'Heritage Auction, casa d'aste texana. Dice la nota: "Questo è l'unico racconto breve che ho scritto negli ultimi dieci anni, o giù di lì. Credo che sarete d'accordo che non avrei potuto farlo più breve". Ma di cosa parla il racconto? Si fa prima a leggerlo che a descriverlo: "E Dio disse: ELIMINA linee da Uno ad Aleph. CARICA. ESEGUI. E l'universo cessò di esistere. Poi ci rifletté per alcuni eoni, sospirò, e aggiunse: CANCELLA. Non è mai esistito." Lo si può leggere in originale nell'immagine qui a fianco. Il racconto venne spedito ad Analog il 21 marzo 1984, e pubblicato sul numero di maggio dello stesso anno.
In queste trentuno parole c'è un condensato di Clarke e dei temi che spesso ha trattato nelle sue opere, dalla struttura e l'origine dell'universo ai computer senzienti, fino alla religione; argomento quest'ultimo su cui Clarke, nel corso della sua esistenza, è passato dal vago panteismo della gioventù al razionalismo e all'ateismo della maturità. Non a caso siseneG, come molti avranno notato, è la parola Genesis scritta al contrario. Va detto che questo racconto non può certo essere incluso tra i più noti della sterminata produzione dello scrittore, e forse neanche tra i migliori. Ma rende omaggio comunque alla creatività di un autore che è rimasto sulla breccia fino ai novant'anni; che ha contribuito in modo determinante alla moderna era tecnologica, praticamente inventando i satelliti geostazionari (e l'orbita geostazionaria è stata denominata in suo onore Fascia di Clarke); che ha lasciato a tutti, insieme a quell'altro genio che risponde al nome di Stanley Kubrick, uno dei migliori film della storia del cinema non solo di fantascienza. Uno scrittore che ha amato provocare con le sue contraddizioni, ma che resta un punto di riferimento assoluto per il genere.
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